2010-12-12 14:58:21

Per la prima volta dall'indipendenza, Kosovo al voto per il rinnovo del parlamento


Importante tornata elettorale in Kosovo, dove oggi si vota per il rinnovo del parlamento: si tratta delle prime legislative dopo la proclamazione di indipendenza del 17 febbraio 2008. Nella notte non sono mancati scontri e proteste: estremisti serbi nel nord hanno attaccato la sede di una Ong danese, mentre a Prizren (Pristina) alcune auto sono state date alle fiamme. 120 i seggi in palio, 29 i partiti in lizza: secondo i sondaggi sarebbe in vantaggio il Partito Democratico del Kosovo dell’ex premier Thaci, seguito da La Lega Democratica. A tutt'oggi, sono 72 i Paesi, tra cui 22 dell'Ue, a riconoscere il Kosovo indipendente, mentre per gli altri resta una provincia autonoma della Serbia. Ma quali cambiamenti potrà portare questa tornata elettorale? Cecilia Seppia lo ha chiesto a padre Lush Gjergji, vicario generale dell’amministrazione di Prizren:RealAudioMP3

R. – Ci sono alcuni cambiamenti sulla scena politica. Innanzitutto, si tratta delle prime elezioni dopo l’indipendenza, e poi la leadership del secondo partito – Ldk – ha cambiato il responsabile, che è ora il sindaco di Prizren. Ancora, abbiamo due partiti che si presentano per la prima volta. Comunque, la volontà di riprendere il processo democratico esiste ovunque. Bisogna vedere ora quali coalizioni si possano realizzare.

D. – Certo si tratta di un test di maturità politica per questo Paese balcanico, che guarda all’Europa ma è sempre alle prese con una grave crisi economica e con un tasso altissimo di corruzione …

R. – Sicuramente è un momento di transizione, che poi è stato anche toccato dalla guerra che ha creato diverse difficoltà, tra cui la disoccupazione. Quello che è importante per noi è la scelta, o l’opzione, fondamentale secondo cui il Paese vuole ad ogni costo far parte della Comunità europea e della Nato. Per questo, è necessario creare un’integrazione all’interno dei Paesi balcanici come presupposto per una integrazione più ampia all’interno della Comunità europea.

D. – Sul voto pesa l’appello al boicottaggio lanciato dalla popolazione serba nel Nord del Paese, che non riconosce l’indipendenza del Kosovo e si rifiuta anche di rispettare le leggi del governo di Prizren, restando invece fedele a Belgrado …

R. – Speriamo che pian piano anche i serbi si rendano conto che non ci sono più Paesi e Stati nazionali – tantomeno nazionalistici – ma ci sono Paesi in cui i diritti fondamentali dell’essere umano, dal punto di vista nazionale, religioso e sociale, siano rispettati.

D. – Però, di fatto, le elezioni si tengono proprio sullo sfondo di un auspicato dialogo tra Belgrado e Prizren, con la mediazione sia dell’Unione Europea sia dell’Onu …

R. – L’unico argomento che in linea di principio viene rifiutato da tutti i partiti è la questione dell’indipendenza. Per tutto il resto, si può e si deve dialogare, si deve cercare una soluzione per il bene comune, perché il bene non è né serbo né albanese, ma è il bene che riguarda i popoli che vivono in quest’area balcanica. (gf)







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