2010-12-11 14:07:05

Scozia: il cardinale O'Brien invoca una maggiore libertà di espressione religiosa


Nell'attuale società "si avverte sempre più urgente il bisogno di una maggiore libertà di espressione religiosa": questo è stato il tema centrale dell'omelia pronunciata dal cardinale Keith Michael Patrick O'Brien, arcivescovo di Saint Andrews and Edinburgh e primate della Chiesa di Scozia, nel corso della messa cantata celebratasi mercoledì presso la Westminster Central Hall di Londra. Durante il suo intervento, alla presenza di numerosi fedeli, il porporato ha sottolineato "la necessità di rispettare, sostenere e proteggere il diritto dei cristiani a vivere secondo il proprio credo e ad agire in accordo con la loro fede". Per il cardinale O'Brien, "in Scozia, i cattolici hanno levato la loro voce contro lo spirito di setta e l'intolleranza diretti contro la Chiesa". Egli ha definito la libertà religiosa come "un diritto umano fondamentale che purtroppo non viene attualmente riconosciuto nel nostro contesto in modo del tutto ampio e completo come, invece, dovrebbe essere". Nella prima parte dell'omelia - riferisce L'Osservatore Romano - il primate di Scozia ha proposto l'esempio di san Thomas More come di colui che "era pronto a donare la propria vita piuttosto che tradire la propria coscienza". Ha quindi ricordato che Giovanni Paolo II aveva proclamato Thomas More santo patrono degli uomini politici affermando che "la sua vita ci insegna che l'azione di governare è, sopra ogni cosa, l'esercizio della virtù". Il cardinale ha quindi ripetuto le ultime parole pronunciate da Thomas More prima della sua esecuzione: "muoio come leale servitore del Re ma ponendo Dio al di sopra di ogni cosa". Il porporato ha quindi annunciato l'imminente lancio dell'iniziativa sulla "Declaration of Christian Conscience" denominata "Westminster 2010". "Questa iniziativa — ha sottolineato il cardinale O'Brien — è l'equivalente della “Manhattan Declaration”, promossa lo scorso anno dall'episcopato degli Stati Uniti e che finora è stata sottoscritta da quattrocentomila cristiani statunitensi. La “Westminster 2010” si rivolge ai fedeli cristiani del Regno Unito, appartenenti a ogni organizzazione, che hanno a fondamento della propria fede i valori tradizionali per la vita, per il matrimonio e per la coscienza. Ricordando la recente visita di Benedetto XVI nel Regno Unito, il primate di Scozia ha citato le parole che il Papa aveva pronunciato davanti alla folla di fedeli accorsi a Westminster Hall. Nel corso dell'omelia Benedetto XVI aveva dichiarato: "La religione non è un problema che i legislatori devono risolvere, ma un contributo vitale al dialogo della nazione". Concludendo la predicazione, il cardinale ha esortato i fedeli "a non essere mai timorosi di proclamare il messaggio di Cristo per mezzo delle loro parole e delle loro azioni" e "a ricordare il Salvatore nato in povertà e semplicità duemila anni fa". (R.P.)







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