2010-12-11 14:08:44

Profughi africani nel Sinai: per i Gesuiti rischiano di essere venduti ad altri


Potrebbero essere divisi in gruppi più piccoli e venduti ad altri trafficanti della zona: è questo il rischio che corrono i 300 profughi eritrei, somali e sudanesi, da quasi un mese nelle mani di trafficanti di esseri umani attivi nell’area del Sinai, in Egitto. Lo riferisce il webmagazine internazionale dei Gesuiti “Popoli”, citato dall’agenzia Sir. Il periodico on line ripercorre la vicenda dei profughi che quotidianamente affidano il proprio viaggio della speranza a trafficanti senza scrupoli che li accompagnano fino a metà tragitto verso Israele e poi chiedono loro altri soldi per completare il viaggio, minacciandoli di morte. A chi non ha il denaro per pagare viene offerta la possibilità di vendere un organo, che poi i trafficanti “ricicleranno” sul mercato nero. “I 300 profughi sono ancora insieme – si legge sul sito – ma si teme che i trafficati li dividano per evitare colpi di mano da parte delle forze di sicurezza egiziane”. La polizia, intanto, ha preso contatti con i capi delle tribù della penisola affinché interpretino il ruolo di mediatori con i rapitori e ha rafforzato i controlli all’ingresso del tunnel El Shahid Ahmed Hamdi, che passa sotto il canale di Suez e approda al Sinai. (R.B.)







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