I vescovi olandesi: azione ferma contro la pedofilia
La Conferenza episcopale olandese è determinata ad intraprendere “un’azione ferma”
contro gli abusi sessuali sui minori. Lo ha confermato il portavoce dei vescovi Pieter
Kohnnen, commentando i risultati dell’inchiesta della Commissione indipendente incaricata
dalle autorità olandesi di indagare sugli abusi commessi nei Paesi Bassi dal 1945
ad oggi. La Commissione – lo ricordiamo - è stata istituita ad agosto, dopo lo scandalo
scoppiato la scorsa primavera, sull’onda di quanto accaduto nel vicino Belgio, in
seguito alle denunce di presunti casi di pedofilia commessi in un istituto salesiano
negli anni '60-'70. I risultati dell’indagine sono stati presentati giovedì in una
conferenza stampa all’Aja dal presidente della commissione, l’ex Ministro dell’istruzione
Wim Deetman. Dal mese di marzo, quando è scoppiato lo scandalo, sono state presentate
1.975 denunce, 100 volte più della media annuale in Olanda. L’inchiesta ha inoltre
messo in evidenza che “Hulp & Recht” (Aiuto e Diritto), l’organizzazione istituita
dalla Conferenza episcopale nel 1995 per assistere le vittime di abusi non è riuscita
ad aiutare in modo adeguato queste persone. La Commissione Deetman propone quindi
una “drastica riorganizzazione” di “Hulp & Recht” se non la creazione di un’organizzazione
completamente nuova. Per altro verso, Deetman si è detto “molto soddisfatto” della
piena collaborazione ricevuta in questi mesi dalle autorità ecclesiastiche olandesi.
Una soddisfazione condivisa dal portavoce dei vescovi: “Siamo grati a questa commissione
per le sue raccomandazioni tempestive e per la professionalità dimostrata e ribadiamo
la nostra ferma condanna di ogni forma di abuso sessuale”, ha detto Kohnnen in un’intervista
all’agenzia Cns, ricordando che erano stati proprio i vescovi a sollecitare un’inchiesta
esterna, ampia e indipendente. “La Chiesa deve assumersi le sue responsabilità per
quanto è successo ed è comprensibile che essa abbia perso la fiducia della gente”,
ha aggiunto il portavoce. In una dichiarazione diffusa nella stessa giornata di giovedì,
la Conferenza episcopale ha ribadito la propria determinazione in questo senso: “Nella
Chiesa – si legge tra l’altro nel testo - non ci può essere spazio per gli abusi sessuali
che sono contro il Vangelo, la dignità della persona umana e l’inviolabilità del bambino”.
(A cura di Lisa Zengarini)