Giornata internazionale dei diritti umani. L'Onu: difendere chi li difende
Denunciare ogni tipo di abuso e violazione come discriminazioni, emarginazione, sopraffazione
e violenza; impegnarsi nel promuovere la giustizia, nel proteggere le vittime e nel
punire i colpevoli; chiedere più trasparenza nelle azioni dei governi. Sono gli impegni
quotidiani dei sostenitori dei diritti umani, organizzazioni e singoli cittadini,
cui quest’anno è dedicata l’odierna Giornata mondiale dei Diritti umani, un’occasione
– ha scritto il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, “per omaggiarne il coraggio,
ma anche per impegnarci di più a salvaguardarne il lavoro”. Gabriella Ceraso
ne ha parlato con Loretta Bondi, portavoce dell’Alto Commissario dell’Onu per
i diritti umani, Navi Pillay:
R. – In questo
anno particolare, abbiamo voluto evidenziare il loro ruolo perché ci sembra non solo
dovuto al loro coraggio e alla loro determinazione, ma anche perché mentre in molte
parti del mondo i diritti umani hanno fatto grandi progressi, in molte altre parti
del mondo si è visto che gli attacchi contro i difensori dei diritti umani continuano
e, anzi, hanno assunto forme anche più subdole. Per esempio, ci sono leggi che restringono
la possibilità di organizzazioni non governative di ricevere fondi dall’estero, oppure
modalità di registrazione talmente onerose da scoraggiare la registrazione di organizzazioni,
e poi ancora, proprio attacchi personali, intimidazioni e violenze fino all’omicidio
vero e proprio. E questo trend esiste un po’ ovunque. L’Alto Commissario oggi ricordava
che solo tre giorni fa, un donna, difensore dei diritti umani in Guatemala, è stata
uccisa per le sue campagne a favore dei diritti economici e sociali.
D.
– Cosa si può fare e cosa serve, effettivamente, per aiutare il lavoro di chi aiuta
i diritti umani?
R. – Il sostegno visibile ai difensori dei diritti
umani è indispensabile; l’isolamento di cui alcuni di loro soffrono, sia geograficamente
sia perché sono in prigione o esiliati, è un aspetto fondamentale di questa solidarietà
che poi li spinge a sentirsi parte del tessuto connettivo globale; dall’altra, c’è
una responsabilità da parte degli Stati nel mettere in effetto le leggi e gli accordi
internazionali che hanno sottoscritto volontariamente.
D. – Quali –
a vostro parere – i risultati più belli raggiunti negli ultimi tempi sul fronte dei
diritti umani?
R. – Uno degli sviluppi fondamentali in termini di normativa
internazionale è, ad esempio, la Convenzione per salvaguardare i diritti delle persone
disabili. Dal punto di vista della consapevolezza dei diritti delle donne abbiamo
fatto passi da gigante; sono venuti in primo piano i diritti delle persone anziane
… Quindi, voglio dire che il progresso è stato enorme!
D. – Sempre nel
messaggio per l’odierna Giornata, il segretario generale dell’Onu scrive: “Indipendentemente
da formazione, preparazione e livello di istruzione, ricordiamoci che ciascuno di
noi può essere un paladino dei diritti umani”. Io le chiedo: come?
R.
– Chiunque può veramente diventare difensore dei diritti umani, sia motivato da un’istanza
personale, da un’istanza sociale o da un’istanza politica: non c’è barriera! Le qualità
indispensabili, secondo me, sono proprio il coraggio e al determinazione di voler
cambiare il mondo … (gf)