2010-12-09 15:28:25

L’Onu: Israele rispetti gli obblighi sulle colonie


Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, deplora il fatto che Israele “non tenga conto degli appelli congiunti della comunità internazionale” per un congelamento degli insediamenti nel Territori palestinesi. Secondo quanto riferisce il suo portavoce, il numero uno del Palazzo di vetro chiede nuovamente a Israele di “rispettare gli obblighi delineati nella Road Map (del Quartetto per il Medio Oriente) sul congelamento delle attività di colonizzazione nei territori palestinesi occupati, Gerusalemme est compresa”. Intanto, prosegue l’impegno Usa per i negoziati: il primo ministro dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), Salam Fayyad, è partito oggi da Ramallah alla volta di Washington assieme al negoziatore capo palestinese, Saeb Erekat, per colloqui col segretario di Stato Usa, Hillary Clinton. Il confronto verterà sulla situazione creatasi dopo la rinuncia degli Usa ai tentativi di convincere Israele ad accettare una nuova moratoria degli insediamenti ebraici nei Territori occupati. Sempre oggi, il presidente palestinese, Abu Mazen, ha ribadito che la questione degli insediamenti è essenziale. Di quello che appare come un grave ostacolo ai negoziati di pace, Giancarlo La Vella ha parlato con Giorgio Bernardelli, esperto di Medio Oriente:RealAudioMP3

R. – Direi che, in realtà, i negoziati non sono mai ripresi, per cui alla fine sono durati meno di tre settimane. E’ probabile che, comunque, dietro le quinte proseguano quei colloqui indiretti che Washington porta avanti ormai da parecchio tempo e che vogliono provare a creare almeno un clima adatto alla gestione del conflitto per vedere se esistono spiragli per una trattativa. Ma l’esito di questi due mesi di stallo dimostra in maniera chiara che, in questo momento, non ci sono gli spazi per andare molto avanti in un accordo di pace.

D. – Un’alternativa ai negoziati diretti non potrebbe essere una presenza molto più forte internazionale a livello di una mediazione che prenda in mano più decisamente la situazione?

R. – Credo che oggi lo scenario sia soprattutto un altro: nella scorsa settimana il Brasile e l’Argentina sono stati i primi Paesi a riconoscere ufficialmente lo Stato palestinese con un’iniziativa unilaterale e l’Uruguay farà la stessa cosa nell’arco di qualche mese. C’è una forte pressione da parte di nuovi soggetti che si muovono nel campo della politica internazionale, cercando nuovi spazi di protagonismo, che vogliono dare forza a questa proclamazione unilaterale dello Stato palestinese da parte delle autorità di Ramallah e, in particolare, del premier Salem Sayyad. Credo che questo oggi sia lo scenario con cui avremo a che fare. Se nemmeno questo negoziato riuscirà ad andare avanti, effettivamente sul terreno si vedranno poche alternative. Io credo che se non ci sarà da parte dell’amministrazione americana un successo in extremis, che porti in qualche modo a riaprire uno spiraglio al negoziato, questo sarà davvero il nuovo scenario politico con cui il Medio Oriente si troverà a confrontarsi. (ap)

Ancora raid di Israele nella Striscia di Gaza: solo danni, nessuna vittima
Israele ha condotto la scorsa notte raid aerei su quattro zone della Striscia di Gaza, senza causare vittime, dopo i colpi di mortaio partiti ieri sera dai territori palestinesi, uno dei quali ha causato il ferimento di un agricoltore israeliano nei pressi della linea di confine. Lo rendono noto responsabili dei Servizi di sicurezza di Israele. Circa 200 tra missili e colpi di mortaio sono stati sparati contro il territorio israeliano dalla Striscia di Gaza dall'inizio del 2010, secondo un bilancio dell'esercito d'Israele.

L’Onu annuncia il sostegno al presidente eletto in Costa d’Avorio
Il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha annunciato ieri sera il suo sostegno ad Alassane Ouattara come presidente eletto della Costa d'Avorio, a seguito di accese discussioni a causa delle reticenze della Russia. In un chiaro avvertimento al presidente uscente, Laurent Gbagbo, “i membri del Consiglio di sicurezza condannano fermamente ogni tentativo di rovesciare la volontà del popolo”, si legge in una dichiarazione ufficiale. I 15 Paesi del Consiglio hanno anche brandito la minaccia di sanzioni nei confronti di chi mette a rischio il processo per la pace in Costa d'Avorio. Ouattara è stato proclamato vincitore da parte col 54,1% dei voti, ma il Consiglio costituzionale ivoriano ha invalidato tali dati dando Gbagbo presidente col 51,45%.

Kamikaze nella provincia meridionale afghana di Kandahar
Un kamikaze si è fatto esplodere nella provincia meridionale afghana di Kandahar vicino ad alcuni militari della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf, sotto comando Nato), senza che per il momento sia chiaro il bilancio di eventuali vittime. Lo scrive l'agenzia di stampa Pajhwok. L'attacco è avvenuto nel distretto di Maiwand. Un portavoce della Nato ha detto all'agenzia che su di esso è stata aperta un'inchiesta e che per il momento si è a conoscenza soltanto del ferimento di una donna. Diversa invece la versione dei talebani, che per bocca di un portavoce, Qari Yusuf Ahmadi, hanno precisato che l'operazione è stata condotta ieri sera nell'area di Chalgazi Karez da Farid Ahmad, un giovane studente di Kandahar che parlava un inglese fluente e che, quando è stato circondato dai soldati stranieri, si è fatto esplodere. Ahmadi ha concluso dicendo che “oltre dieci soldati americani sono morti” nell'incidente, un bilancio però che non ha avuto alcuna conferma ufficiale.

In vigore anche in Italia il test di lingua per stranieri per il permesso di soggiorno
Entra in vigore oggi in Italia il decreto che subordina al superamento di un test di conoscenza della lingua italiana il rilascio del permesso di soggiorno Ce per soggiornanti di lungo periodo, la ex carta di soggiorno. Gli esami possono essere prenotati on line sul sito del Ministero dell’interno ed inizieranno dal prossimo febbraio. Sono esenti i cittadini comunitari, i figli di extracomunitari sotto i 14 anni e gli stranieri affetti da gravi limitazioni alla capacità di apprendimento linguistico. Non sono inoltre tenuti allo svolgimento del test gli stranieri in possesso di attestato di conoscenza della lingua o di diploma di scuola secondaria di primo o secondo grado. La nuova procedura è già in vigore in alcuni Paesi dell’Unione Europea. Lo conferma Nicola Savioli del Servizio Immigrazione Patronato Acli, intervistato da Paolo Ondarza:RealAudioMP3

R. – Effettivamente, è una procedura in uso presso la maggior parte dei Paesi della Comunità europea. Non è facile dare un giudizio in quanto, se da un punto di vista teorico è utile mettere come elemento anche la conoscenza della lingua italiana, che può essere non solo un onere ma anche un beneficio per l’immigrato stesso, bisogna poi vedere a quale livello venga posta l’asticella della conoscenza. Si parla di un livello “A2”, praticamente di conoscenza delle cose elementari, come essere in grado di rispondere ad una persona che ti chiede un’informazione…

D. – Per quali categorie di extracomunitari viene introdotto il test di lingua italiana?

R. – Solo per coloro che già soggiornano in Italia.

D. – Quindi, per coloro che hanno già ottenuto un permesso di soggiorno?

R. – Esatto: per coloro che sono in possesso da almeno cinque anni di un regolare permesso di soggiorno.

D. – C’è il rischio di fare confusione? Che differenza c’è tra il permesso di soggiorno e il permesso di soggiorno per soggiornanti di lungo periodo?

R. – Il primo permesso è rilasciato in seguito alla regolarizzazione – l’ultima è stata nel 2009 – o a seguito di ingresso regolare in Italia, con visto, per motivi di lavoro, di famiglia o altra tipologia di visto. Il permesso di soggiorno per soggiornanti di lungo periodo è invece a tempo indeterminato.

D. – Questo test, secondo voi, potrebbe rallentare le procedure per il rilascio del permesso di soggiorno “Ce” per lungo periodo?

R. – Sì, e anzi, si è posto un problema. Un conto è dire: “Faccio la domanda contestualmente”, cioè richiedo la ex-carta di soggiorno e richiedo anche il test. Un conto invece, come purtroppo sembrerebbe emergere, è che debba essere superato il test per fare poi richiesta del Permesso di soggiorno Ce. Quindi, il test diventa una sorta di pre-requisito e c’è il rischio che i tempi si allunghino di almeno sei mesi.

D. – La critica che viene mossa è che non è lo Stato a pagare i corsi per l’apprendimento della lingua italiana, ma a questi devono pensare le associazioni che si occupano dell’inserimento degli immigrati…

R. – Sì e forse, guardandolo da un punto di vista positivo, potrebbe trattarsi di un principio di sussidiarietà. Se invece si volesse guardare l’aspetto un po’ più negativo, effettivamente si tratta di un aggravio per l’immigrato stesso, anche se è corretto dire che di norma – almeno dal punto di vista della mia personale conoscenza pratica – un corso di 60 ore può costare dai 30 ai 50 euro. (gf)

Negli Usa la Camera blocca la chiusura del carcere di Guantanamo
La Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti ha di fatto bloccato la chiusura del carcere di Guantanamo, infliggendo così un duro colpo ad una delle politiche più fortemente volute dal presidente Barack Obama. Con 212 voti a favore e 206 contrari, la Camera ha adottato un disegno di legge sui capitoli di spesa per il 2011, destinata a permettere che i finanziamenti per il governo proseguano fino al settembre del prossimo anno. Un paragrafo del testo vieta espressamente l'utilizzo di fondi pubblici per l'eventuale trasferimento sul suolo americano dei 174 sospettati di terrorismo attualmente reclusi nel centro di detenzione allestito all'interno della base americana di Gantanamo, a Cuba. Se anche il Senato farà una scelta analoga, sarà impossibile portare i detenuti di Guantanamo davanti a un tribunale sul territorio statunitense. All'indomani del suo insediamento, Obama aveva firmato un decreto che disponeva la chiusura del carcere speciale entro il 22 gennaio 2010. A causa dell'opposizione incontrata nel Congresso, il presidente non ha potuto tener fede al suo impegno. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 342

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