2010-12-09 15:34:32

In vigore in Italia il test di lingua per stranieri per il permesso di soggiorno


Entra in vigore oggi in Italia il decreto che subordina al superamento di un test di conoscenza della lingua italiana il rilascio del permesso di soggiorno Ce per soggiornanti di lungo periodo, la ex carta di soggiorno. Gli esami possono essere prenotati on line sul sito del Ministero dell’interno ed inizieranno dal prossimo febbraio. Sono esenti i cittadini comunitari, i figli di extracomunitari sotto i 14 anni e gli stranieri affetti da gravi limitazioni alla capacità di apprendimento linguistico. Non sono inoltre tenuti allo svolgimento del test gli stranieri in possesso di attestato di conoscenza della lingua o di diploma di scuola secondaria di primo o secondo grado. La nuova procedura è già in vigore in alcuni Paesi dell’Unione Europea. Lo conferma Nicola Savioli del Servizio Immigrazione Patronato Acli, intervistato da Paolo Ondarza:RealAudioMP3

R. – Effettivamente, è una procedura in uso presso la maggior parte dei Paesi della Comunità europea. Non è facile dare un giudizio in quanto, se da un punto di vista teorico è utile mettere come elemento anche la conoscenza della lingua italiana, che può essere non solo un onere ma anche un beneficio per l’immigrato stesso, bisogna poi vedere a quale livello venga posta l’asticella della conoscenza. Si parla di un livello “A2”, praticamente di conoscenza delle cose elementari, come essere in grado di rispondere ad una persona che ti chiede un’informazione…

D. – Per quali categorie di extracomunitari viene introdotto il test di lingua italiana?

R. – Solo per coloro che già soggiornano in Italia.

D. – Quindi, per coloro che hanno già ottenuto un permesso di soggiorno?

R. – Esatto: per coloro che sono in possesso da almeno cinque anni di un regolare permesso di soggiorno.

D. – C’è il rischio di fare confusione? Che differenza c’è tra il permesso di soggiorno e il permesso di soggiorno per soggiornanti di lungo periodo?

R. – Il primo permesso è rilasciato in seguito alla regolarizzazione – l’ultima è stata nel 2009 – o a seguito di ingresso regolare in Italia, con visto, per motivi di lavoro, di famiglia o altra tipologia di visto. Il permesso di soggiorno per soggiornanti di lungo periodo è invece a tempo indeterminato.

D. – Questo test, secondo voi, potrebbe rallentare le procedure per il rilascio del permesso di soggiorno “Ce” per lungo periodo?

R. – Sì, e anzi, si è posto un problema. Un conto è dire: “Faccio la domanda contestualmente”, cioè richiedo la ex-carta di soggiorno e richiedo anche il test. Un conto invece, come purtroppo sembrerebbe emergere, è che debba essere superato il test per fare poi richiesta del Permesso di soggiorno Ce. Quindi, il test diventa una sorta di pre-requisito e c’è il rischio che i tempi si allunghino di almeno sei mesi.

D. – La critica che viene mossa è che non è lo Stato a pagare i corsi per l’apprendimento della lingua italiana, ma a questi devono pensare le associazioni che si occupano dell’inserimento degli immigrati…

R. – Sì e forse, guardandolo da un punto di vista positivo, potrebbe trattarsi di un principio di sussidiarietà. Se invece si volesse guardare l’aspetto un po’ più negativo, effettivamente si tratta di un aggravio per l’immigrato stesso, anche se è corretto dire che di norma – almeno dal punto di vista della mia personale conoscenza pratica – un corso di 60 ore può costare dai 30 ai 50 euro. (gf)








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