Un penitenziario
sovraffollato, una lite scoppiata per futili motivi, le fiamme che si innescano con
immediata e tragica violenza. E poi il fumo, l’impossibilità di aprire le celle, l’angoscia,
il terrore. Infine il dolore e la rabbia, quando si contano le vittime: 83 persone
morte e oltre una trentina di feriti gravi. E’ accaduto nella più grande casa
circondariale di Santiago del Cile ma il dramma sarebbe potuto tranquillamente
avvenire nel nostro Paese. Perché l’emergenza sovraffollamento non è meno grave di
quella cilena: secondo gli ultimi dati, il tasso di detenuti in eccedenza rispetto
alla capacità delle carceri tocca il 150%,con punte, nell’Italia meridionale, che
sfiorano il 170%. Una situazione talmente esplosiva alla quale la politica deve porre
subito rimedio.Prima che sia troppo tardi.