I vescovi iracheni parleranno al parlamento europeo del dramma dei cristiani
“Saremo al Parlamento europeo dove illustreremo la nostra situazione reale e faremo
sentire la nostra voce all’Europa raccontando la nostra paura ma anche la nostra
intenzione di non lasciare il Paese”. Così il vicario patriarcale caldeo di Baghdad,
mons. Shlemon Warduni, spiega all'agenzia Sir le motivazioni della visita di una delegazione
di vescovi iracheni al Parlamento europeo in programma per il 14 e 15 dicembre prossimi.
La delegazione sarà composta dallo stesso Warduni e dagli arcivescovi siro-cattolici
di Baghdad e Mosul, mons. Matti Shaba Matoka e mons. Georges Casmoussa. L’iniziativa
si colloca nel quadro di una serie di azioni volte a sensibilizzare l’opinione pubblica
e le istituzioni internazionali sulle violenze anticristiane. Tra queste azioni anche
la Giornata di digiuno per i martiri della cattedrale siro-ortodossa di Baghdad, fissata
per il 9 dicembre, dal Consiglio dei capi religiosi cristiani in Iraq. “In questa
prospettiva – aggiunge mons. Warduni - trova ulteriore significato la richiesta ai
nostri fedeli di astenersi da feste e mondanità per le prossime feste natalizie”.
La richiesta è contenuta in un messaggio dei vescovi delle diverse confessioni cristiane
presenti in Iraq i quali chiedono anche ai loro fedeli di stare vicini alle famiglie
in lutto e di partecipare alla Messa di Natale con questa intenzione. Un incoraggiamento
unito alla prudenza nel visitare le chiese ma senza prestare attenzione alle voci
di possibili attentati. Nell’intervista il vicario caldeo definisce “un passo avanti”
l’istituzione, da parte del Governo, della commissione parlamentare e di una task-force
della polizia per la protezione delle minoranze cristiane: “Non vogliamo privilegi
ma solo il rispetto dei nostri diritti”. (M.G.)