Anche l'Argentina riconosce lo Stato palestinese, proteste di Israele
Dopo il Brasile, anche l’Argentina ha riconosciuto nelle ultime ore la Palestina quale
Stato indipendente entro i confini del 1967. Nelle prossime settimane, pure l’Uruguay
potrebbe farlo. Bolivia, Costa Rica, Cuba, Nicaragua e Venezuela nelle scorse settimane
hanno già preso provvedimenti analoghi. Israele ha parlato di “interferenze” e si
è detto rammaricato per la decisione. Sui motivi che hanno spinto i Paesi dell’area
latinoamericana a intraprendere la strada del riconoscimento di uno Stato palestinese
indipendente, Giada Aquilino ha intervistato Janiki Cingoli, direttore
del Centro italiano per la pace in Medio Oriente:
R. - C’è
un momento di stallo nel processo diplomatico, dovuto alla mancata accettazione di
una ulteriore moratoria di tre mesi da parte di Israele. I palestinesi avevano già
intenzione, insieme con la Lega araba, di formalizzare una richiesta al Consiglio
di sicurezza dell’Onu per il riconoscimento dello Stato palestinese nei confini del
’67. Questa via, però, pare abbastanza preclusa da un probabile veto degli Stati Uniti
nelle promesse fatte a Netanyahu per indurlo ad accettare la moratoria. Gli hanno
anche promesso per un anno di bloccare qualsiasi risoluzione del Consiglio di sicurezza
che possa essere contrastante con gli interessi dello Stato d’Israele. Quindi, ci
potrà essere questa iniziativa di alcuni Paesi latinoamericani che va in quella direzione
e che preme nel senso di un’iniziativa dei Paesi “emergenti” del mondo a favore della
parte palestinese. Questo, tra l’altro, maschera anche una nuova iniziativa diplomatica
del Brasile che è collegata anche alla Turchia: lo si è visto anche in relazione alla
proposta di mediazione sul combustibile arricchito, al nucleare dell’Iran. Quindi,
c’è un tentativo di nuova presenza nell’area mediorientale che collega queste nuove
potenze emergenti che può avere sviluppi anche importanti.
D. - Ci sono
ragioni politiche e anche economiche dietro tali decisioni?
R. - Quella
è un’area rilevante. Il Brasile è una potenza petrolifera. C’è un asse Turchia-Brasile
che si sta creando per una presenza, non dico alternativa ma integrativa, rispetto
alla tradizionale presenza delle potenze occidentali.
D. - Questi Paesi
dell’area latinoamericana hanno parlato di riconoscimento dello Stato palestinese
entro i confini del ’67: quali sono?
R. - Sono quelli precedenti alla
"Guerra dei sei giorni", la cosiddetta “linea verde”: Cisgiordania, Gaza e Gerusalemme
est. E’ un po’ la valutazione storica anche del Consiglio di sicurezza dell’Onu. Anche
se in tutte queste varie formulazioni si accetta l’idea di possibili scambi alla pari
di territori tra israeliani e palestinesi, un po’ come si è fatto anche nel trattato
di pace con la Giordania.(bf)