2010-12-06 15:02:59

Al via a Loreto il Forum dei giovani europei "Da Eurhope a Eurhome"


“Una nuova creatività e generosità nell’evangelizzazione” è l’invito e l’augurio che padre Eric Jacquinet, responsabile sezione Giovani del Pontificio Consiglio per i laici, ha rivolto ai partecipanti al Forum dei giovani europei “Da EurHope a EurHome: ‘Ecco la vostra casa’. Loreto capitale dei giovani d’Europa”, che si è aperto oggi. L’evento, che si concluderà il 10 dicembre, è organizzato nel contesto delle celebrazioni per il decennale del Centro Giovanni Paolo II di Loreto e vede la partecipazione di circa 120 ragazzi di una ventina Paesi europei, indicati dalle conferenze episcopali nazionali. Padre Jacquinet ha sottolineato che in “questi cinque giorni Gesù vuole specialmente guarirci dalla paralisi missionaria, e svegliare la nostra fede, speranza e carità” che è “un’energia fantastica” che ci “fa servire gli altri, studiare, lavorare, donare il nostro tempo, prendere iniziative”. Il sacerdote ha anche ricordato in questo processo di “guarigione” nessuno è solo, ma “siamo portati dalla fede degli altri, la fede della Chiesa”. Padre Jacquinet ha poi sottolineato che il Centro e le sue attività fanno parte “della grande dinamica di evangelizzazione” che comprende eventi come le Giornate Mondiali della Gioventù e ha invitato tutti i presenti all’appuntamento di agosto a Madrid. Nel portare stamattina il saluto del Consiglio delle conferenze episcopali europee (Ccee) ai giovani europei riuniti a Loreto per il Forum il vice-segretario generale, don Ferenc Janka, ha notato che “c’è un filo rosso che unisce questo appuntamento con il lavoro della Ccee”. Uno dei compiti principali del Consiglio è, infatti, capire “come dare vita in Europa a un’evangelizzazione di qualità nuova e trovare una vera comunione”: per don Janka questo appuntamento è proprio “il segno di comunione vissuta” e apre le prospettive per quella “nuova evangelizzazione” di cui c’è bisogno. “Il mondo giovanile non è senza casa” ha sottolineato a sua volta don Nicolò Anselmi, responsabile del Servizio nazionale Cei per la pastorale giovanile, perché per molti di loro “la casa dice stabilità, relazioni intense e famiglia” che sono riconosciuti come i valori più importanti e di riferimento dei giovani, basta vedere le ricerche sociologiche degli ultimi anni. A questo proposito don Anselmi ha sottolineato che nel recente rapporto Iard sui ragazzi dai 15 ai 30 anni, il 52% dei giovani italiani si definisce “cattolico”: “un dato che considero positivo – ha spiegato - perché anche se non tutti sono praticanti vuol dire che il loro cuore è lì e che la Chiesa è considerata una casa accogliente e di riferimento. Il desiderio di una casa” è, per i giovani, “desiderio di una vita piena”: ad affermarlo, nella sua relazione di apertura a Loreto, è stato mons. Domenico Sigalini, vescovo di Palestrina, assistente generale dell’Azione cattolica italiana e presidente della Commissione per il laicato della Cei. (R.P.)







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