2010-12-05 14:43:52

Tensione in Costa D'Avorio: Gbagbo e Ouattara si sono auto proclamati presidenti del Paese


Cresce la preoccupazione della Comunità internazionale per quanto sta avvenendo in Costa D’Avorio. Il Paese africano si trova ad avere due presidenti: il capo di stato uscente, Gbagbo, e l’ex primo ministro Ouattara. Entrambi, infatti, rivendicano la vittoria nella tornata del 28 novembre scorso e ieri hanno prestato giuramento. La crisi rischia di provocare disordini e violenze, tanto che si agita lo spettro della guerra civile. Il servizio è di Eugenio Bonanata: RealAudioMP3



La tensione è alle stelle nella capitale Abidjan, dove nelle ultime 24 ore ci sono state già due vittime nei primi scontri tra le opposte fazioni. In città è appena arrivato l’ex presidente sudafricano Thabo Mbeki, con l’obiettivo di attivare una mediazione tra le parti in vista di una soluzione pacifica della crisi. A dargli l’investitura è stata l’Unione Africana, che come Unione Europea, Stati Uniti e Onu, nelle ultime ore ha preso posizione a favore di Ouattara dato inizialmente per vincente alle presidenziali. L’ex primo ministro attraverso una lettera si è autoproclamato Capo dello Stato, in risposta al giuramento di Gbagbo trasmesso poco prima in diretta televisiva dal palazzo presidenziale di Abidjan. Sullo sfondo si stagliano le divisioni. Quella istituzionale tra la Commissione elettorale indipendente e il Consiglio Costituzionale, che ha ribaltato il risultato della tornata sulla base di presunti brogli, e quella sociale tra il sud a maggioranza cristiana e il nord prevalentemente musulmano. Ed è proprio nel nord che si radica la base di consenso di Ouattara il quale ha affidato l’incarico di formare un nuovo governo all’ex leader ribelle Guillaume Soro, già alla guida dell’esecutivo ivoriano in virtù di un accordo di pace siglato con Gbagbo nel 2007. Tutto però resta estremamente instabile. Poco fa la Comunità economica degli Stati dell’Africa dell’Ovest, Cedeao, ha condannato l’investitura di Gbagbo annunciando una riunione straordinaria dell’organismo, martedì, ad Abuja, in Nigeria, per decidere le misure da prendere. Intanto, mentre il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki Moon, ha esortato la popolazione alla calma e ha assicurato il massimo impegno per la pace e la sicurezza. Gli Stati Uniti hanno sconsigliato ai propri cittadini di recarsi nel Paese. Il Fondo Monetario Internazionale, infine, ha fatto sapere che non lavorerà con un governo non riconosciuto dall’Onu.








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