All'Angelus appello di Benedetto XVI affinchè nel mondo cessino situazioni di violenza
e intolleranza. Il Papa ricorda gli attentati in Iraq, gli scontri in Egitto e il
dramma dei profughi eritrei tenuti in ostaggio nel deserto del Sinai
In questo tempo di Avvento, in cui i cristiani sono chiamati ad alimentare l’attesa
del Signore e ad accoglierlo, il Papa ha esortato a pregare per quanti soffrono a
causa di attentati, violenze e drammatiche forme di sfruttamento. Di seguito l'appello
lanciato dal Papa:
"In questo tempo di Avvento, in cui siamo
chiamati ad alimentare la nostra attesa del Signore e ad accoglierlo in mezzo a noi,
vi invito a pregare per tutte le situazioni di violenza, di intolleranza, di sofferenza
che ci sono nel mondo, affinché la venuta di Gesù porti consolazione, riconciliazione
e pace. Penso alle tante situazioni difficili, come i continui attentati che si verificano
in Iraq contro cristiani e musulmani, agli scontri in Egitto in cui vi sono stati
morti e feriti, alle vittime di trafficanti e di criminali, come il dramma degli ostaggi
eritrei e di altre nazionalità, nel deserto del Sinai. Il rispetto dei diritti di
tutti è il presupposto per la civile convivenza. La nostra preghiera al Signore e
la nostra solidarietà possano portare speranza a coloro che si trovano nella sofferenza".
All'Angelus
il Papa ha ricordato il passo del Vangelo odierno che ci presenta la figura di San
Giovanni Battista. Di seguito il testo dell'Angelus:
Cari
fratelli e sorelle!
Il Vangelo di questa seconda domenica
di Avvento (Mt 3,1-12) ci presenta la figura di san Giovanni il Battista, il quale,
secondo una celebre profezia di Isaia (cfr 40,3), si ritirò nel deserto della Giudea
e, con la sua predicazione, chiamò il popolo a convertirsi per essere pronto alla
imminente venuta del Messia. San Gregorio Magno commenta che il Battista “predica
la retta fede e le opere buone … affinché la forza della grazia penetri, la luce della
verità risplenda, le strade verso Dio si raddrizzino e nascano nell’animo onesti pensieri
dopo l’ascolto della Parola che guida al bene” (Hom. in Evangelia, XX, 3, CCL 141,
155). Il Precursore di Gesù, posto tra l’Antica e la Nuova Alleanza, è come una stella
che precede il sorgere del Sole, di Cristo, di Colui, cioè, sul quale – secondo un’altra
profezia di Isaia – “si poserà lo Spirito del Signore, spirito di sapienza e d’intelligenza,
spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore”
(Is 11,2).
Nel Tempo dell’Avvento, anche noi siamo chiamati
ad ascoltare la voce di Dio, che risuona nel deserto del mondo attraverso le Sacre
Scritture, specialmente quando sono predicate con la forza dello Spirito Santo. La
fede, infatti, si fortifica quanto più si lascia illuminare dalla Parola divina, da
“tutto ciò che – come ci ricorda l’apostolo Paolo – è stato scritto prima di noi…
per nostra istruzione, perché, in virtù della perseveranza e della consolazione che
provengono dalle Scritture, teniamo viva la speranza” (Rm 15,4). Il modello dell’ascolto
è la Vergine Maria: “contemplando nella Madre di Dio un’esistenza totalmente modellata
dalla Parola, ci scopriamo anche noi chiamati ad entrare nel mistero della fede, mediante
la quale Cristo viene a dimorare nella nostra vita. Ogni cristiano che crede, ci ricorda
sant’Ambrogio, in un certo senso concepisce e genera il Verbo di Dio” (Esort. ap.
postsin. Verbum Domini, 28).
Cari amici, “la nostra
salvezza poggia su una venuta”, come ha scritto Romano Guardini (La santa notte. Dall’Avvento
all’Epifania, Brescia 1994, p. 13). “Il Salvatore è venuto dalla libertà di Dio… Così
la decisione della fede consiste… nell’accogliere Colui che si avvicina” (ivi, p.
14). “Il Redentore – aggiunge il teologo italo-tedesco – viene presso ciascun uomo:
nelle sue gioie e angosce, nelle sue conoscenze chiare, nelle sue perplessità e tentazioni,
in tutto ciò che costituisce la sua natura e la sua vita” (ivi, p. 15).
Alla
Vergine Maria, nel cui grembo ha dimorato il Figlio dell’Altissimo, e che mercoledì
prossimo, 8 dicembre, celebreremo nella solennità dell’Immacolata Concezione, chiediamo
di sostenerci in questo cammino spirituale, per accogliere con fede e con amore la
venuta del Salvatore.