Il cardinale Ruini: i cattolici italiani per il bene del Paese siano veramente e semplicemente
cattolici
"Di fronte ai compiti storici che lo attendono, il cristianesimo ha grande bisogno
di ritrovare la propria unità" superando fratture e polarizzazioni interne: è quanto
ha affermato il cardinale Camillo Ruini durante il suo intervento conclusivo al X
Forum del Progetto culturale incentrato sul tema “Nei 150 anni dell’Unità d’Italia”
e promosso dalla Conferenza Episcopale Italiana. Le prospettive dell’Italia – sottolinea
il porporato - non possono prescindere dal contesto geo-politico globale. Il servizio
di Amedeo Lomonaco:
Il cardinale
Camillo Ruini, presidente del Progetto culturale della Cei - sottolinea i “rapidi
spostamenti dei centri di gravità”, riferendosi al peso assunto dalla Cina e a quello
che acquisirà sempre più l’India. L’Europa vede inoltre “diminuire il proprio ruolo
economico e politico” e il porporato ricorda, in particolare, come Benedetto XVI abbia
ripetutamente denunciato “quello strano odio” dell’Europa verso se stessa, che è la
ragione più profonda della sua crisi. L’Europa deve dunque trovare la strada di una
sua “interna unità e solidarietà più vera”. Questo odio – aggiunge – chiama in causa
anche il cristianesimo da un duplice punto di vista:
“In primo luogo
il cristianesimo sembra essere l’oggetto principale dell’odio e del distacco dell’Europa
da se stessa e dalle sue radici; a un livello più profondo, l’odio di sé ha in qualche
misura intaccato il cristianesimo stesso, gli uomini e le forme in cui esso si incarna,
svuotandolo dall’interno del suo vigore e del suo fascino”.
Il cardinale
Camillo Ruini si sofferma poi sulla situazione italiana. Nelle circostanze attuali
– fa notare il porporato – è facile identificare per l’Italia fonti di rischi “nelle
difficoltà del momento politico” e “nella crisi economico – finanziaria internazionale”.
Tra le cause più profonde di questi rischi, che possono rivelarsi dei pericoli per
l’unità nazionale e lo sviluppo dell’Italia, il cardinale Camillo Ruini individua
“la difficile riformabilità” del sistema italiano, legata anche ad una “altrettanto
difficile governabilità”:
“Ritengo, come opinione puramente personale,
che un contributo al funzionamento del nostro sistema politico potrebbe venire da
un rafforzamento istituzionale dell’esecutivo, naturalmente nel pieno rispetto della
distinzione tra i poteri dello Stato. Per la medesima ragione mi sembra importante
mantenere, in una forma o nell’altra, un sistema elettorale di tipo maggioritario.
Nella stessa direzione sembra spingere l’attuazione del federalismo”.
Il
cardinale Camillo Ruini ricorda infine le parole di Giovanni Paolo II nella lettera
del 1994 ai vescovi italiani sulle responsabilità dei cattolici: “Le tendenze che
oggi mirano a indebolire l’Italia – si legge nel documento – sono negative per l’Europa
stessa e nascono sullo sfondo della negazione del cristianesimo… All’Italia, in conformità
alla sua storia, è affidato in modo speciale il compito di difendere per tutta l’Europa
il patrimonio religioso e culturale innestato a Roma dagli apostoli Pietro e Paolo”.
Il porporato parla infine della necessità per i cattolici italiani di essere, nel
loro impegno per il Paese, anzitutto genuinamente e concretamente "cattolici":
“Essere
veramente, e vorrei dire semplicemente, cattolici è la premessa ineludibile per un
impegno che sia storicamente efficace e al contempo davvero orientato in senso cristiano
e cattolico. A questo fine, nella situazione attuale, bisogna saper reagire a quella
'secolarizzazione interna' che insidia i cattolici e la stessa Chiesa”.