Mercoledi
3 dicembre 2010 - Benedetto XVI l'altro ieri in udienza generale: "Le donne
e gli uomini che si ritirano per vivere in compagnia di Dio, proprio grazie a questa
loro scelta, acquisiscono un grande senso di compassione per le pene e le debolezze
degli altri. " La compassione, la compatibilità, la compattezza, il compasso...
Solo giochi di parole? Non proprio. Compatire, cioè soffrire insieme all'altro, nel
bene e nel male. La molta compassione dei monaci di clausura che solo apparentemente
si distaccano dal mondo. In realtà, nel loro isolamento, sono più vicini al prossimo.
Nessuna compassione invece dalla stampa e dalle cronache agghiaccianti di oggi. Le
rivelazioni sul piccolo Giuseppe di Matteo sciolto nell'acido e il drammatico
ultimatum dei rapitori degli ostaggi africani. Poi la scarsa compassione ci certi
dibattiti televisivi sui cosiddetti stati vegetativi e la sempre più sottile compassione
del mondo dell'informazione alla luce dello scandalo Wikileakes. E poi il significtivo
"Buongiorno" di Massimo Gramellini su "La Stampa", tutto pervaso dalla compassione
per la misurata gestione del caso Yara, la ragazzina di Brembate scomparsa. Anche
chi si isola in lettura può praticare la com-passione. Uno sguardo allora a Più
libri più liberi, al Palazzo dei Congressi di Roma fino all'8 dicembre. Ce ne
illustra le novità il direttore Fabio Del Giudice.