Convegno di Caritas Internationalis: “Tutelare le donne migranti”
Il monitoraggio della situazione alle frontiere, l’azione di lobby sui governi affinché
adottino leggi internazionali in materia di migrazione e ratifichino le convenzioni
esistenti, la promozione della tutela dei lavoratori domestici e di politiche della
famiglia nei Paesi d’immigrazione, l’incoraggiamento alla Chiesa ad affrontare il
tema delle migrazioni femminili e delle difficoltà connesse: sono queste alcune delle
richieste contenute nell’appello diffuso ieri al termine della conferenza “Il volto
femminile nelle migrazioni”, organizzata da Caritas Internationalis a Saly, in Senegal,
dal 30 novembre al 2 dicembre. Vi hanno preso parte, riferisce l’agenzia Sir, un centinaio
di rappresentanti di 165 Caritas di tutto il mondo, ed esperti di 50 Paesi che hanno
centrato le proprie riflessioni sulla considerazione che la metà dei migranti del
mondo sono donne. “Le organizzazioni della rete Caritas dovrebbero coinvolgersi a
livello locale e nazionale – ha dichiarato il segretario generale di Caritas Internationalis,
Lesley-Anne Knight – dietro le difficoltà che affrontano le donne migranti c’è sempre
la povertà e la mancanza di un senso di appartenenza alla famiglia”. In questa direzione
molte Caritas sono attive in progetti di accoglienza e alloggio, cibo, formazione
professionale, microcredito, sanità, cure psicologiche, tutela legale e assistenza
al rimpatrio. (R.B.)