Pakistan: si teme per la sicurezza di Asia Bibi. Polemiche sul blocco alla grazia
La presidentessa della Commissione nazionale dello status delle donne, Hanis Haroon,
ha detto che la Commissione è preoccupata per la sicurezza di Asia Bibi, ancora in
prigione, mentre si attende che venga fissata la data per l’esame dell’appello presentato
dalla sua famiglia contro la sentenza di primo grado che la condanna a morte per blasfemia.
E in Pakistan - riferisce l'agenzia AsiaNews - intanto scoppia la polemica sulla decisione
dell’alta Corte di Lahore di bloccare preventivamente un’eventuale grazia da parte
del presidente Asif Ali Zardari, mentre continua il dibattito sulla necessità di modificare
o cancellare la legge sulla blasfemia. Il presidente dell’associazione di avvocati
della suprema Corte, Asma Jahangir, ha attaccato ieri la dichiarazione dell’alta Corte
di Lahore. L'alta Corte aveva dichiarato che il presidente Zardari non poteva concedere
la grazia ad Asia Bibi prima che fosse esaminato l'appello contro la condanna a morte.
Asma Jahangir si è detta sorpresa che sia stato ordinato un blocco su un’azione che
deve ancora avvenire. Inoltre ha criticato l’idea di sospendere, in questo modo, le
prerogative costituzionali del governo. “Se vogliono diventare popolari, ci sono altri
modi per farlo. Non devono manipolare le leggi, dal momento che i verdetti della Corte
stabiliscono un precedente”. Un esperto costituzionale, il dott. Basharat Qadir, ha
avvalorato questa tesi, dal momento che l’art. 45 della Costituzione dà il potere
al Presidente di concedere la grazia, modificare o annullare, oltre che sospendere,
qualsiasi sentenza emanata da ogni Corte, tribunale o altre autorità. Continua il
dibattito sulla legge sulla blasfemia. Asma Jahangir l’ha criticata nella sua forma
attuale, osservando che le leggi dovrebbero proteggere le minoranze religiose, e non
fornire uno strumento per opprimere la gente in nome della religione. Il ministro
per le Minoranze religiose, Shahbaz Bhatti ha detto di aver raccomandato modifiche
sostanziali al testo della legge, e ha annunciato che il Presidente ha formato una
commissione di alto livello che dopo aver consultato tutti gli interessati, compresi
studiosi religiosi e leader politici, presenterà al Parlamento i risultati del suo
lavoro. L’ex presidente del Consiglio di ideologia islamica, il dott. Khalid Masood
ha detto che c’è “analfabetismo religioso” anche fra le persone di cultura. E ha aggiunto
che da nessuna parte nel Corano si parla di pena di morte per chi commette blasfemia.
(R.P.)