Nord Irlanda: appello di mons. Treanor contro povertà ed esclusione sociale
Un appello per “una nuova mobilitazione di partecipazione spontanea volta a contrastare
la povertà e l’esclusione nella nostra società”. A rivolgerlo - riferisce l'agenzia
Sir - è stato ieri da Belfast mons. Noel Treanor, vescovo di Down and Connor e delegato
per l’Irlanda presso la Comece (Commissione episcopati Comunità europea), nel suo
intervento al lancio del documento “Affrontare la sfida della povertà nell’Irlanda
del Nord”, elaborato in collaborazione con la Northern Ireland Catholic Commission
on Social Affairs, la Society of St. Vincent de Paul e il St. Mary’s University College.
“L’Unione europea – Commissione, Parlamento e Consiglio europei – ha riconosciuto
che un’efficace azione contro la povertà richiede la partnership attiva dei settori
pubblico, privato e del volontariato come vettore chiave per incrementare le politiche
e le azioni volte a promuovere l’inclusione sociale”, ha affermato mons. Treanor.
Per questo la lotta contro la povertà esige “il mutuo riconoscimento delle rispettive
competenze ed esperienze” di tutti “i settori coinvolti” in questo ambito. “C’è bisogno
– ha aggiunto il vescovo - di un maggior numero” di persone che offrano volontariamente
“sostegno concreto, parole di affetto e ascolto a chi è nel bisogno. Mentre si avvicina
il Natale – osserva mons. Treanor – la gente è preoccupata. La fiducia è diminuita,
scarsa la speranza nel futuro… Nell’Irlanda del Nord oggi non sono poche le famiglie
a temere la prossima bolletta, a non poter accendere il riscaldamento, a non avere
denaro per i regali ai bambini”. Secondo il documento presentato ieri, aggiunge il
vescovo, “l’Irlanda del Nord rimane una delle aree più periferiche ed economicamente
svantaggiate dell’Ue”, dove “circa 110mila minori vivono in povertà, più del doppio
che nelle altre regioni del Regno Unito”. Povero è anche il 41% delle famiglie monogenitoriali
e il 33% dei pensionati delle aree rurali. Alta la percentuale di “lavoratori poveri”.
“La crescita della nostra economia sociale di mercato è vitale per lo sviluppo integrale
di una futura economia in cui il profitto e il capitale siano al servizio delle persone”
avverte mons. Treanor, secondo il quale “la partecipazione volontaria e l’azione sussidiaria
sono il capitale d’impresa dell’economia sociale di mercato. Esse sono essenziali
per guidare l’economia verso i suoi obiettivi umani e sociali”. Dal presule, infine,
l’invito “alle sorelle e ai fratelli nelle Chiese cristiane” a “testimoniare e a lavorare
per una società più coesa, condivisa e riconciliata”. (R.P.)