Messaggio Cei: l'insegnamento della religione per elaborare un progetto di vita
“Siamo persuasi che la dimensione religiosa è costitutiva dell’essere umano e che
l’Insegnamento della religione cattolica (Irc) può aiutare i giovani a interrogarsi
e riflettere, per elaborare un progetto di vita capace di arricchire la loro formazione,
con particolare riferimento agli aspetti spirituali ed etici dell’esistenza, stimolandoli
a interpretare correttamente il contesto storico, culturale e umano della società,
in vista del loro coinvolgimento nella costruzione della convivenza umana”. E’ il
“cuore” del Messaggio della presidenza della Cei - ripreso dall'agenzia Sir - in vista
della scelta di avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica nell’anno scolastico
2011-2012. “Per la Chiesa in Italia – esordiscono i vescovi - questo è un anno speciale,
perché segna l’inizio di un decennio caratterizzato da una rinnovata attenzione all’educazione,
riconoscendo nell’arte delicata e sublime dell’educare una sfida culturale e un segno
dei tempi”. “Lo studio delle fonti e delle forme storiche del cattolicesimo è parte
integrante della conoscenza del patrimonio storico, culturale e sociale del popolo
italiano e delle radici cristiane della cultura europea”, si legge infatti negli Orientamenti
Cei per questo decennio. Nell’anno scolastico 2009-2010 l’Irc è stato scelto dal 90%
delle famiglie e degli alunni delle scuole statali. Dato, questo, che sale al 90.80%,
se si tiene conto anche di quanti frequentano scuole cattoliche. Per la Cei, la scuola
costituisce “un luogo irrinunciabile per promuovere l’educazione della persona” e
l’Irc “permette di affrontare le questioni inerenti il senso della vita e il valore
della persona alla luce della Bibbia e della tradizione cristiana”. Tale insegnamento,
inoltre, “si inserisce oggi nel processo di riforma della scuola italiana”. “Gli insegnanti
di religione cattolica – assicurano i vescovi - forti di una formazione umana e spirituale
radicata nell’appartenenza ecclesiale e arricchiti nella cura costante di una professionalità
adeguata alle nuove sfide culturali, si offrono come protagonisti, in sinergia con
i colleghi delle altre discipline, di un’azione pedagogica illuminata dalla fiducia
nella vita e dalla speranza, capace di raggiungere il cuore e la mente dei giovani,
facendo leva sulle loro migliori risorse e proiettandoli verso quei traguardi di senso
che lasciano intravedere la bellezza di una vita autenticamente buona”. L’alto tasso
di adesione all’Irc, per la Chiesa italiana, “attesta la forza di attrazione di questa
disciplina, di cui gli stessi avvalentisi sono i testimoni più efficaci”. “Proprio
a questi studenti e alle loro famiglie – la conclusione del messaggio - chiediamo
di incoraggiare positivamente quanti non l’hanno ancora scelta, affinché scoprano
la ricchezza della dimensione religiosa della vita umana e la sua valenza educativa”.
(R.P.)