"La Via del Mare": inaugurata una nuova mostra ai Musei Vaticani
Il mare e la navigazione come denominatore comune dei popoli di tutto il mondo in
ogni epoca. E’ questo il tema de “La Via del mare”, la nuova mostra inaugurata ieri
ai Musei Vaticani nella Rampa elicoidale del nuovo ingresso. In esposizione una rara
piroga delle Isole Salomone, arredi nautici, foto e sessanta modelli di imbarcazioni
di tutti i continenti, in un allestimento ricco di valori simbolici. Il servizio di
Michele Raviart:
(musica)
Il
viaggio dell’uomo attraverso gli oceani è un percorso simbolico che si snoda lungo
la Rampa elicoidale dei Musei Vaticani. Si comincia con “Ivukapi”, una rara piroga
cerimoniale in legno delle Isole Salomone, donata a Papa Pio XI nel 1929 e perfettamente
conservata e restaurata. “La Via del Mare” sale e percorre tutti i continenti attraverso
sessanta modelli di navi, recuperati dai depositi del Museo Etnografico e, in gran
parte, realizzati in occasione della Grande Esposizione Missionaria di Roma del 1925.
Un evento capitale nella storia dei Musei Vaticani, come ci spiega il prof.
Arnold Nesselrath, delegato scientifico dei Musei:
“E’ stato
praticamente l’inizio dell’apertura dei Musei Vaticani alle culture nel mondo. Questa
è una cosa che Papa Pio XI ha voluto manifestare con un grande evento, chiedendo a
tutti i missionari di contribuire a questa mostra. Tante di queste opere sono rimaste
e questi modelli sono delle ricostruzioni in miniatura fatte con materiali naturali
ed arrivano a rifiniture che rassomigliano all’arte astratta di Kandinsky. I Musei
Vaticani rappresentano il principale museo della Chiesa universale e dialogano con
tutte le culture del mondo”.
Un veliero inglese che faceva la spola
tra Inghilterra e Australia; un’“imbarcazione drago” cinese in avorio; canoe degli
Alacaluf della Terra del fuoco; zattere provenienti dal Mozambico. Una traversata
suggestiva che coinvolge tutta l’umanità e che culmina, al termine della Rampa, con
la visione della Cupola di San Pietro, simbolo della Chiesa di Roma, che è essa stessa
“Barca di Pietro”. La mostra, che durerà un anno, recupera così, in maniera brillante
e carica di significati, uno spazio dei Musei che veniva spesso trascurato dai visitatori.
Padre Nicola Mapelli, direttore del Museo Missionario Etnologico:
“L’idea
di fondo era quella di cercare un allestimento che avesse potuto attrarre le persone
a camminare su questa Rampa elicoidale. Era proprio la volontà di condurre i visitatori
a vedere questa Cupola: facendo, però, loro capire che non vengono semplicemente a
visitare un museo dedicato esclusivamente all’arte rinascimentale occidentale, ma
che si tratta di un museo che è aperto a tutto il mondo, alle arti di tutto il mondo
e che accoglie persone di tutto il mondo. Le imbarcazioni simboleggiano un po’ questo
andare oltre i propri confini e raggiungere un diverso Paese, raggiungere diverse
realtà. Vogliamo trasmettere questo messaggio e penso che ci siamo riusciti”.