2010-12-01 14:45:49

India: la Chiesa in prima fila nella lotta all’Aids


Il recente rapporto dell’Unaids afferma che l’India è sulla via di invertire la diffusione dell’Aids nel Paese. “In India c’è stato un declino di quasi il 50% in nuovi casi di infezione Hiv nell’ultima decade. I numeri sono scesi da 240 mila a 120 mila” ha detto il dott. Charles Gilks, coordinatore di Unaids per l’India. Il rapporto suggerisce che l’epidemia di Aids è stata bloccata e che l’India è fra i pochi Paesi che abbiano ottenuto un calo significativo nei tassi di nuove infezioni da Hiv. Globalmente - riferisce l'agenzia AsiaNews - le nuove infezioni da Hiv sono cadute del 20 per cento nell’ultima decade mentre le morti dovute all’Aids sono scese negli ultimi cinque anni del 20%. A questi risultati contribuisce anche il poderoso impegno della Chiesa cattolica indiana. L’arcivescovo di Agra, mons. Albert D’Souza, in un’intervista esclusiva all'agenzia AsiaNews ha detto: “La Chiesa cattolica in India è determinata ad aiutare le persone colpite dall’Hiv e dall’Aids. La Chiesa cattolica in India, è ‘sui passi di Gesù, il medico divino’. La nostra chiesa è impegnata intensamente nello sforzo nazionale di risposta all’Aids e il suo è fra i contributi maggiori nel facilitare l’accesso alla prevenzione, alla cura, all’appoggio dei malati e a ogni tipo di trattamento. E’ un’opera che si svolge attraverso la ‘Coalizione per l’aids e le malattie collegate’ della Conferenza episcopale indiana (Cbci). La Cbci grazie alla sua commissione sanitaria è coinvolta nel Progetto di accesso alla cura e al trattamento (Pact) sponsorizzato dal Fondo globale sin dal giugno 2007. Questo è stato fatto come espressione concreta della politica dei vescovi in relazione all’Hiv e all’Aids: ‘Impegno per la compassione e la cura’. Oltre 150 istituzioni cattoliche in tutto il Paese sono coinvolte in questi programmi, e di queste 86 sono Centri di cura specializzati. Abbiamo persone preparate in questo campo, che aiutano i malati mettendo attenzione alla dignità della persona. E abbiamo anche dei rifugi speciali per bambini malati di Hiv e Aids, dove oltre alle cure, l’istruzione e la riabilitazione sono una priorità”. Mons. D’Souza ha poi aggiunto: “Tristemente le persone malate di Hiv sono stigmatizzate, e subiscono una discriminazione che è ingiusta, non etica e inumana. Nelle organizzazioni cattoliche sparse in tutta l’India la Chiesa considera una missione speciale quella di fornire una cura piena di misericordia e compassione per alleviare la vita dei malati, oltre a prendere misure concrete per evitare la diffusione del morbo”. (R.P.)







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