Honduras: preoccupazione della Chiesa per il clima di scontro e violenza verbale
Mons. Juan José Pineda, vescovo ausiliare di Tegucigalpa, in Honduras, domenica scorsa
durante la Messa celebrata nella cattedrale, ha lanciato un accorato appello, alla
società, alle autorità, al popolo e ai mezzi di comunicazione del Paese, affinché
ognuno, nel proprio ambito, contribuisca a migliorare il clima sociale della nazione
centroamericana fortemente polarizzato. Il presule, in concreto ha chiesto a tutti,
senza eccezione, un “maggiore sforzo per abbandonare qualsiasi forma di aggressione”.
Ogni azione violenta, fisica o verbale, ha osservato il vescovo “deve essere sradicata
subito dai nostri cuori” per creare le condizioni di cui “tutti abbiamo bisogno: pace,
fratellanza, comunione, rispetto e cura della dignità della persona umana”. “Ci sono
tra noi troppe armi”, ha spiegato mons. Pineda, che però ha precisato: “Esistono diversi
modi di aggredire un fratello e ciò non accade solo usando i fucili e il machete,
oppure una granata. Anche le parole possono essere violente. E’ triste dover riconoscere
che tra noi ci sono troppe forme per aggredire e uccidere”, ha osservato il presule.
Il vescovo ausiliare di Tegucigalpa ha ricordato anche che “il silenzio, per complicità
o ignoranza, così come uno sguardo malintenzionato o una parola fuori luogo, possono
essere modalità di aggressione. Perciò, ha concluso, nei nostri cuori occorre piantare
il seme della autocritica e soprattutto imparare ad agire con apertura e amore nei
confronti dell’altro”. Mons. Pineda non ha fatto riferimento diretto a quanto è accaduto
nella capitale honduregna alcuni giorni fa, e cioè alle aggressioni verbali da parte
di un centenario di sostenitori dell’ex presidente Zelaya contro il cardinale Oscar
Rodriguez Maradiaga, arcivescovo della capitale, in occasione della consacrazione
di una nuova chiesa in località “Óscar A. Flores”. Il gesto irresponsabile e scalmanato
è stato condannato da tutti, fuori e dentro del Paese, e da più parti si sono levati
voci per chiedere di abbassare i toni e riportare la vita del Paese all’interno della
convivenza civile, pacifica e rispettosa di tutti. (A cura di Luis Badilla)