Consiglio d’Europa: preoccupazione per il sì della Svizzera all’espulsione di stranieri
criminali
L'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa (Apce) esprime preoccupazione per
il sì referendario, domenica scorsa, in Svizzera alla proposta del Partito popolare
di espellere gli stranieri condannati in via definitiva per gravi reati. Secondo
il presidente dell'Apce, Mevlut Cavusoglu - riferisce l'agenzia Sir - le misure che
potrebbero essere introdotte nel Paese "non sarebbero in conformità con quanto previsto
dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo" perché “l'espulsione sarebbe automatica
e non soggetta ad alcuna procedura d'appello”. Inoltre, aggiunge Cavusoglu, “l'automaticità
dell'espulsione comporta il rischio di rinviare persone in Paesi dove potrebbero essere
torturate o perseguitate” mentre “ogni espulsione deve rispettare quanto previsto
nella Convenzione, in particolare il divieto di tortura”. Secondo il presidente dell’Apce
“ogni giorno da qualche parte in Europa vengono messi a dura prova i principi sanciti
dalla Convenzione europea per i diritti dell'uomo e in molti Stati membri dell'organizzazione
si osservano tendenze contro gli immigrati". "Il ruolo del Consiglio d'Europa - conclude
- è essere vigile”, in particolare in tempi in cui il risentimento legato alla crisi
economica “viene sfruttato dal discorso populista”, e trasmettere in modo molto chiaro
“il messaggio che non verrà tollerata alcuna violazione dei diritti protetti dalla
suddetta Convenzione”. (R.G.)