2010-11-29 15:32:23

Ucciso scienziato nucleare iraniano. Teheran accusa Israele e Usa


È uno scienziato nucleare il docente universitario iraniano morto in una delle due esplosioni oggi a Teheran, riferiscono diversi media iraniani. Si tratta del professor Majid Shariari, docente di Fisica presso l'università Shahid Beheshti e membro della Società nucleare dell'Iran, morto dopo che due motociclisti hanno lanciato un ordigno contro la sua auto, questa mattina nel nordest della capitale iraniana, e a bordo della quale era presente anche la moglie che è rimasta ferita. Ed è invece un fisico specializzato in laser, Fereydun Abbassi, l'altro accademico preso di mira oggi in un secondo agguato con simili modalità, davanti all'Università di Shahid Behechti dove insegna anche quest'ultimo. Abbassi non ha perso la vita nell'esplosione ma ha riportato ferite. Per gli attentati, il Ministero dell'interno iraniano ha lanciato accuse i servizi segreti di Israele e Usa (Mossad e Cia).

Aiuti Ue all'Irlanda: si parla di fusioni bancarie
Il panorama bancario irlandese è destinato a cambiare. Il piano di aiuti innescherà un'ondata di fusioni e farà sì che i grandi Istituti finiscano nelle mani del governo. Lo afferma il Financial Times, sottolineando come, con il piano, Allied Irish Bank sarà nazionalizzata e lo Stato prenderà una quota di maggioranza nella Bank of Ireland. Ambedue gli Istituti saranno costretti a drastiche "cure dimagranti", mentre le banche più piccole - aggiunge il Financial Times - sono destinate a sparire con fusioni o a finire in organizzazioni più grandi. Le autorità irlandesi si sono dette preoccupate della riduzione della competizione che si verrà a creare nel settore bancario. Intanto, l'accordo tra Dublino e Unione Europea sul piano di salvataggio da 85 miliardi di euro, varato ieri sera, spinge al ribasso il rischio debito dei Paesi "periferici" di Eurolandia, a partire da Irlanda e Grecia. Da parte sua, la Banca centrale europea (Bce) esprime soddisfazione per il “programma economico e finanziario raggiunto dal governo dell'Irlanda dopo la positiva conclusione dei negoziati con la Commissione europea in collegamento con la Bce e il Fondo monetario internazionale”. “Il programma contiene gli elementi necessari per portare una stabilizzazione sostenibile dell'economia irlandese” - afferma la Bce in una nota - e contribuisce a ripristinare la fiducia e a salvaguardare la stabilità finanziaria nell'area dell'euro”.

Ue: sì a piano di consolidamento conti dell'Italia, ma monito sul pil 2012
Il piano di consolidamento dei conti dell'Italia va nella giusta direzione, ma “se necessario provvedimenti ulteriori dovranno essere presi” per raggiungere l'obiettivo del deficit sotto il 3% nel 2012. Lo ha detto il Commissario per gli Affari economici e monetari, Olli Rehn, parlando in conferenza stampa. La Commissione Ue - nelle nuove previsioni economiche pubblicate oggi - prevede un deficit italiano al 3,5% nel 2012, contro il 2,7% previsto dal governo.

Vertice Ue-Africa a Tripoli
Oggi, l'Africa ha di fronte a sè due opportunità: o "comincia a cooperare con l'Europa, cosa che fino ad ora non è mai avvenuta, oppure non le resta che rivolgersi a America Latina, Cina e Russia". Lo ha sottolineato il colonnello libico, Muhammar Gheddafi, nel discorso di apertura del Vertice Ue-Africa in corso da stamani a Tripoli. Gheddafi torna a chiedere soldi all’Ue. “Per fermare l'immigrazione clandestina - ha detto Gheddafi - occorre fare qualcosa di consistente altrimenti un altro continente si riverserà in Europa. Se l'Europa ci darà 5 miliardi di euro la Libia potra” arginare i flussi, ha detto il colonnello, ribadendo la richiesta avanzata in agosto a Roma.

Ancora morti in scontri a Mogadiscio
Almeno 12 persone sono morte e una ventina sono rimaste ferite in combattimenti avvenuti sabato scorso a Mogadiscio in scontri tra i soldati del governo di transizione somalo (Tfg), supportati dai paecekeeper Amisom dell'Unione Africana (Ua), e i ribelli al Shabab legati ad al Qaeda. I combattimenti, secondo quanto conferma all'ANSA una fonte giornalistica locale - che cita testimoni e fonti mediche - sono scoppiati sabato nei quartieri settentrionali della capitale somala a Bondhere, quando gli integralisti hanno attaccato una postazione dei militari del Tfg.

Uccisi sei militari dell'Isaf in Afghanistan
Una persona che vestiva un’uniforme della polizia di frontiera afghana ha rivolto oggi la sua arma contro un reparto della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf, sotto comando Nato) nel corso di una missione di addestramento nell'Afghanistan orientale, uccidendo sei militari stranieri. L'individuo protagonista dell'attacco, indica un comunicato dell'Isaf, è stato a sua volta ucciso dalle forze Isaf.

Elezioni in Egitto: nessun seggio per i "Fratelli musulmani" al primo turno
I Fratelli musulmani non hanno ottenuto nessun seggio delle elezioni legislative di ieri in Egitto. Lo ha riferito uno dei portavoce dell'organizzazione islamica, che nella scorsa legislatura era la principale forza di opposizione. Una decina di candidati andrà al ballottaggio. Il portavoce ha spiegato che dei 130 candidati presentati dai Fratelli musulmani 91 non sono stati eletti al primo turno, 13 andranno al ballottaggio e 26, della quota rosa, sono ancora in dubbio perchè lo spoglio non è stato completato. Il secondo turno delle legislative in Egitto si terrà il 5 dicembre.

Netta vittoria dei nazionalisti in Catalogna, dura sconfitta per il premier Zapatero
Brutto inizio di fine legislatura per il premier socialista spagnolo, Josè Luis Zapatero, che ha perso nelle urne il controllo della Catalogna, una delle due grandi e più ricche regioni del Paese accanto a Madrid (già controllata dal Pp), e tradizionale serbatoio elettorale socialista. Le regionali catalane sono state vinte dai nazionalisti di Convergencia i Unio di Artur Mas. Secondo risultati ancora parziali, avrebbero 62 seggi su 135 nel nuovo parlamento di Barcellona (ne avevano 48 in quello uscente), davanti ai socialisti del Psc (emanazione locale del Psoe di Zapatero) guidati dal governatore uscente Josè Montilla, crollati a 29 deputati (ne avevano 37). Con i socialisti cede il tripartito di sinistra, che negli ultimi sette anni ha governato la regione. Nel 2011, sono previste le elezioni amministrative e le regionali in tutta la Spagna. La pesante sconfitta subita dai socialisti e dai loro alleati di sinistra in Catalogna aggrava le preoccupazioni dei dirigenti del Psoe.

In Moldova il partito comunista vince a larga maggioranza
Netta vittoria del partito comunista nelle elezioni politiche di ieri nella Repubblica ex sovietica della Moldova, ma nonostante il risultato positivo il partito non ha ottenuto la maggioranza parlamentare necessaria per eleggere il presidente. Lo riferisce l'Interfax. Lo scrutinio del 95,4% dei voti attribuisce la vittoria ai comunisti con più del 40,5% dei consensi, seguiti dal partito liberaldemocratico con il 28,7%, mentre altri due partiti hanno superato la soglia del 4%: il partito democratico, che ha ottenuto il 12,9%, e il partito liberale, accreditato del 9,3%. I comunisti hanno quindi ottenuto 44 seggi su 101, mentre per eleggere il presidente bisogna averne 61. Per uscire dallo stallo, il partito dovrà a questo punto formare una coalizione con la minoranza. E' la terza volta, in un anno e mezzo, che la Moldova va alle urne per le elezioni legislative. Nell'aprile del 2009, il partito comunista vinse senza però riuscire a raccogliere una maggioranza in parlamento per eleggere il capo dello Stato. Nel luglio dello stesso anno, gli elettori sono andati nuovamente alle urne e quella volta la vittoria fu attribuita alla coalizione filoccidentale che però, anche in questo caso, non riuscì ad eleggere il presidente per mancanza di numero di seggi necessari.

Ancora scambi di accuse tra Corea del Nord e Corea del Sud
La Corea del Nord definisce le manovre aeronavali congiunte organizzate da ieri dagli Stati Uniti e dalla Corea del Sud nel Mar Giallo “una provocazione e un crimine”. Le manovre si stanno svolgendo in un clima di forte tensione nella penisola. Sempre oggi interviene anche il presidente sudcoreano, Lee Myung-bak, che definisce “un crimine disumano” l'attacco della Corea del Nord della scorsa settimana, affermando che Seul reagirà a eventuali provocazioni. Lee è sotto pressione per la risposta, giudicata debole e tardiva, al bombardamento che ha provocato la morte di due soldati e due civili sull'isola di Yeonpyeong.

Bangladesh, un migliaio di arresti in vista dello sciopero generale di domani
L'opposizione bengalese ha denunciato che negli ultimi due giorni la polizia ha arrestato almeno mille fra i suoi dirigenti e militanti che si preparavano a partecipare allo sciopero generale indetto per domani. Lo riferiscono i media a Dacca. In particolare, nel corso di una conferenza stampa il segretario generale del Partito nazionalista del Bangladesh (Bnp), Khandker Delwar Hossain, ha affermato che si tratta di “arresti indiscriminati” che hanno creato “una situazione da incubo”. “L'azione del governo è simile a quella del Partito nazista di Hitler” ma questo, ha aggiunto, non impedirà alla giornata di protesta di domani di “essere un successo”. Lo sciopero, ha infine ricordato Hossain, è stato indetto per “l'incapacità del governo di far fronte alla crisi e all'aumento del costo della vita, con “migliaia di lavoratori che ricevono salari bassi in fabbriche gestite da padroni che, invece, fanno la bella vita”.

Haiti, la Commissione elettorale dichiara valide le elezioni di ieri
Le elezioni presidenziali e legislative tenutesi ieri ad Haiti sono state convalidate nella gran parte del Paese, stando a quanto riferisce la Commissione elettorale haitiana, il cui presidente ha giudicato “riuscita” la consultazione elettorale nonostante le violenze e gli appelli ad annullare il voto. Il voto è stato annullato in soli 56 centri elettorali su 1500. Secondo le accuse, i brogli su vasta scala sarebbero stati messi in atto da sostenitori del presidente uscente, René Preval. E 12 dei 18 candidati hanno chiesto l'annullamento del voto. Per protestare contro le asserite frodi, ieri sera migliaia di persone sono scese in piazza nella capitale Port-au-Prince dove si sono verificati scontri in cui almeno due persone sono morte. Da Port-au-Prince, Sara Milanese:RealAudioMP3

“Haiti si risveglia confusa dopo la giornata elettorale di ieri. Il voto doveva essere il gran finale di una missione Onu, la "Minustah", durata oltre sei anni ed era la scommessa di tutta la comunità internazionale, che sull’evento ha investito un milione di dollari. La macchina elettorale, però, è apparsa da subito in difficoltà non solo per l’emergenza colera, ma soprattutto per la disinformazione tra i cittadini. Ed ecco che, il giorno del voto, un’altissima percentuale non risultava iscritta alle liste e non ha votato. Ancor prima della chiusura dei seggi 12 dei 18 candidati presidenziali, in una conferenza congiunta, hanno chiesto l’annullamento del voto, spinti dai brogli colossali del candidato del governo, Jude Celestin. La Commissione elettorale nazionale rinnega tutto: "In queste condizioni, - dice - non si poteva fare meglio. L’Onu ha investito troppi soldi ed energie in questo voto. Annullarlo sarebbe un’ammissione d’incapacità troppo grande e porterebbe solo nuovo caos ed Haiti non può permettersi altri ritardi”. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 333

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