Ucciso scienziato nucleare iraniano. Teheran accusa Israele e Usa
È uno scienziato nucleare il docente universitario iraniano morto in una delle due
esplosioni oggi a Teheran, riferiscono diversi media iraniani. Si tratta del professor
Majid Shariari, docente di Fisica presso l'università Shahid Beheshti e membro della
Società nucleare dell'Iran, morto dopo che due motociclisti hanno lanciato un ordigno
contro la sua auto, questa mattina nel nordest della capitale iraniana, e a bordo
della quale era presente anche la moglie che è rimasta ferita. Ed è invece un fisico
specializzato in laser, Fereydun Abbassi, l'altro accademico preso di mira oggi in
un secondo agguato con simili modalità, davanti all'Università di Shahid Behechti
dove insegna anche quest'ultimo. Abbassi non ha perso la vita nell'esplosione ma ha
riportato ferite. Per gli attentati, il Ministero dell'interno iraniano ha lanciato
accuse i servizi segreti di Israele e Usa (Mossad e Cia).
Aiuti Ue all'Irlanda:
si parla di fusioni bancarie Il panorama bancario irlandese è destinato a cambiare.
Il piano di aiuti innescherà un'ondata di fusioni e farà sì che i grandi Istituti
finiscano nelle mani del governo. Lo afferma il Financial Times, sottolineando come,
con il piano, Allied Irish Bank sarà nazionalizzata e lo Stato prenderà una quota
di maggioranza nella Bank of Ireland. Ambedue gli Istituti saranno costretti a drastiche
"cure dimagranti", mentre le banche più piccole - aggiunge il Financial Times - sono
destinate a sparire con fusioni o a finire in organizzazioni più grandi. Le autorità
irlandesi si sono dette preoccupate della riduzione della competizione che si verrà
a creare nel settore bancario. Intanto, l'accordo tra Dublino e Unione Europea sul
piano di salvataggio da 85 miliardi di euro, varato ieri sera, spinge al ribasso il
rischio debito dei Paesi "periferici" di Eurolandia, a partire da Irlanda e Grecia.
Da parte sua, la Banca centrale europea (Bce) esprime soddisfazione per il “programma
economico e finanziario raggiunto dal governo dell'Irlanda dopo la positiva conclusione
dei negoziati con la Commissione europea in collegamento con la Bce e il Fondo monetario
internazionale”. “Il programma contiene gli elementi necessari per portare una stabilizzazione
sostenibile dell'economia irlandese” - afferma la Bce in una nota - e contribuisce
a ripristinare la fiducia e a salvaguardare la stabilità finanziaria nell'area dell'euro”.
Ue:
sì a piano di consolidamento conti dell'Italia, ma monito sul pil 2012 Il piano
di consolidamento dei conti dell'Italia va nella giusta direzione, ma “se necessario
provvedimenti ulteriori dovranno essere presi” per raggiungere l'obiettivo del deficit
sotto il 3% nel 2012. Lo ha detto il Commissario per gli Affari economici e monetari,
Olli Rehn, parlando in conferenza stampa. La Commissione Ue - nelle nuove previsioni
economiche pubblicate oggi - prevede un deficit italiano al 3,5% nel 2012, contro
il 2,7% previsto dal governo.
Vertice Ue-Africa a Tripoli Oggi, l'Africa
ha di fronte a sè due opportunità: o "comincia a cooperare con l'Europa, cosa che
fino ad ora non è mai avvenuta, oppure non le resta che rivolgersi a America Latina,
Cina e Russia". Lo ha sottolineato il colonnello libico, Muhammar Gheddafi, nel discorso
di apertura del Vertice Ue-Africa in corso da stamani a Tripoli. Gheddafi torna a
chiedere soldi all’Ue. “Per fermare l'immigrazione clandestina - ha detto Gheddafi
- occorre fare qualcosa di consistente altrimenti un altro continente si riverserà
in Europa. Se l'Europa ci darà 5 miliardi di euro la Libia potra” arginare i flussi,
ha detto il colonnello, ribadendo la richiesta avanzata in agosto a Roma.
Ancora
morti in scontri a Mogadiscio Almeno 12 persone sono morte e una ventina sono
rimaste ferite in combattimenti avvenuti sabato scorso a Mogadiscio in scontri tra
i soldati del governo di transizione somalo (Tfg), supportati dai paecekeeper
Amisom dell'Unione Africana (Ua), e i ribelli al Shabab legati ad al Qaeda. I combattimenti,
secondo quanto conferma all'ANSA una fonte giornalistica locale - che cita testimoni
e fonti mediche - sono scoppiati sabato nei quartieri settentrionali della capitale
somala a Bondhere, quando gli integralisti hanno attaccato una postazione dei militari
del Tfg.
Uccisi sei militari dell'Isaf in Afghanistan Una persona
che vestiva un’uniforme della polizia di frontiera afghana ha rivolto oggi la sua
arma contro un reparto della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf,
sotto comando Nato) nel corso di una missione di addestramento nell'Afghanistan orientale,
uccidendo sei militari stranieri. L'individuo protagonista dell'attacco, indica un
comunicato dell'Isaf, è stato a sua volta ucciso dalle forze Isaf.
Elezioni
in Egitto: nessun seggio per i "Fratelli musulmani" al primo turno I Fratelli
musulmani non hanno ottenuto nessun seggio delle elezioni legislative di ieri in Egitto.
Lo ha riferito uno dei portavoce dell'organizzazione islamica, che nella scorsa legislatura
era la principale forza di opposizione. Una decina di candidati andrà al ballottaggio.
Il portavoce ha spiegato che dei 130 candidati presentati dai Fratelli musulmani 91
non sono stati eletti al primo turno, 13 andranno al ballottaggio e 26, della quota
rosa, sono ancora in dubbio perchè lo spoglio non è stato completato. Il secondo turno
delle legislative in Egitto si terrà il 5 dicembre.
Netta vittoria dei nazionalisti
in Catalogna, dura sconfitta per il premier Zapatero Brutto inizio di fine
legislatura per il premier socialista spagnolo, Josè Luis Zapatero, che ha perso nelle
urne il controllo della Catalogna, una delle due grandi e più ricche regioni del Paese
accanto a Madrid (già controllata dal Pp), e tradizionale serbatoio elettorale socialista.
Le regionali catalane sono state vinte dai nazionalisti di Convergencia i Unio di
Artur Mas. Secondo risultati ancora parziali, avrebbero 62 seggi su 135 nel nuovo
parlamento di Barcellona (ne avevano 48 in quello uscente), davanti ai socialisti
del Psc (emanazione locale del Psoe di Zapatero) guidati dal governatore uscente Josè
Montilla, crollati a 29 deputati (ne avevano 37). Con i socialisti cede il tripartito
di sinistra, che negli ultimi sette anni ha governato la regione. Nel 2011, sono
previste le elezioni amministrative e le regionali in tutta la Spagna. La pesante
sconfitta subita dai socialisti e dai loro alleati di sinistra in Catalogna aggrava
le preoccupazioni dei dirigenti del Psoe.
In Moldova il partito comunista
vince a larga maggioranza Netta vittoria del partito comunista nelle elezioni
politiche di ieri nella Repubblica ex sovietica della Moldova, ma nonostante il risultato
positivo il partito non ha ottenuto la maggioranza parlamentare necessaria per eleggere
il presidente. Lo riferisce l'Interfax. Lo scrutinio del 95,4% dei voti attribuisce
la vittoria ai comunisti con più del 40,5% dei consensi, seguiti dal partito liberaldemocratico
con il 28,7%, mentre altri due partiti hanno superato la soglia del 4%: il partito
democratico, che ha ottenuto il 12,9%, e il partito liberale, accreditato del 9,3%.
I comunisti hanno quindi ottenuto 44 seggi su 101, mentre per eleggere il presidente
bisogna averne 61. Per uscire dallo stallo, il partito dovrà a questo punto formare
una coalizione con la minoranza. E' la terza volta, in un anno e mezzo, che la Moldova
va alle urne per le elezioni legislative. Nell'aprile del 2009, il partito comunista
vinse senza però riuscire a raccogliere una maggioranza in parlamento per eleggere
il capo dello Stato. Nel luglio dello stesso anno, gli elettori sono andati nuovamente
alle urne e quella volta la vittoria fu attribuita alla coalizione filoccidentale
che però, anche in questo caso, non riuscì ad eleggere il presidente per mancanza
di numero di seggi necessari.
Ancora scambi di accuse tra Corea del Nord
e Corea del Sud La Corea del Nord definisce le manovre aeronavali congiunte
organizzate da ieri dagli Stati Uniti e dalla Corea del Sud nel Mar Giallo “una provocazione
e un crimine”. Le manovre si stanno svolgendo in un clima di forte tensione nella
penisola. Sempre oggi interviene anche il presidente sudcoreano, Lee Myung-bak, che
definisce “un crimine disumano” l'attacco della Corea del Nord della scorsa settimana,
affermando che Seul reagirà a eventuali provocazioni. Lee è sotto pressione per la
risposta, giudicata debole e tardiva, al bombardamento che ha provocato la morte di
due soldati e due civili sull'isola di Yeonpyeong.
Bangladesh, un migliaio
di arresti in vista dello sciopero generale di domani L'opposizione bengalese
ha denunciato che negli ultimi due giorni la polizia ha arrestato almeno mille fra
i suoi dirigenti e militanti che si preparavano a partecipare allo sciopero generale
indetto per domani. Lo riferiscono i media a Dacca. In particolare, nel corso di una
conferenza stampa il segretario generale del Partito nazionalista del Bangladesh (Bnp),
Khandker Delwar Hossain, ha affermato che si tratta di “arresti indiscriminati” che
hanno creato “una situazione da incubo”. “L'azione del governo è simile a quella del
Partito nazista di Hitler” ma questo, ha aggiunto, non impedirà alla giornata di protesta
di domani di “essere un successo”. Lo sciopero, ha infine ricordato Hossain, è stato
indetto per “l'incapacità del governo di far fronte alla crisi e all'aumento del costo
della vita, con “migliaia di lavoratori che ricevono salari bassi in fabbriche gestite
da padroni che, invece, fanno la bella vita”.
Haiti, la Commissione elettorale
dichiara valide le elezioni di ieri Le elezioni presidenziali e legislative
tenutesi ieri ad Haiti sono state convalidate nella gran parte del Paese, stando a
quanto riferisce la Commissione elettorale haitiana, il cui presidente ha giudicato
“riuscita” la consultazione elettorale nonostante le violenze e gli appelli ad annullare
il voto. Il voto è stato annullato in soli 56 centri elettorali su 1500. Secondo le
accuse, i brogli su vasta scala sarebbero stati messi in atto da sostenitori del presidente
uscente, René Preval. E 12 dei 18 candidati hanno chiesto l'annullamento del voto.
Per protestare contro le asserite frodi, ieri sera migliaia di persone sono scese
in piazza nella capitale Port-au-Prince dove si sono verificati scontri in cui almeno
due persone sono morte. Da Port-au-Prince, Sara Milanese:
“Haiti si
risveglia confusa dopo la giornata elettorale di ieri. Il voto doveva essere il gran
finale di una missione Onu, la "Minustah", durata oltre sei anni ed era la scommessa
di tutta la comunità internazionale, che sull’evento ha investito un milione di dollari.
La macchina elettorale, però, è apparsa da subito in difficoltà non solo per l’emergenza
colera, ma soprattutto per la disinformazione tra i cittadini. Ed ecco che, il giorno
del voto, un’altissima percentuale non risultava iscritta alle liste e non ha votato.
Ancor prima della chiusura dei seggi 12 dei 18 candidati presidenziali, in una conferenza
congiunta, hanno chiesto l’annullamento del voto, spinti dai brogli colossali del
candidato del governo, Jude Celestin. La Commissione elettorale nazionale rinnega
tutto: "In queste condizioni, - dice - non si poteva fare meglio. L’Onu ha investito
troppi soldi ed energie in questo voto. Annullarlo sarebbe un’ammissione d’incapacità
troppo grande e porterebbe solo nuovo caos ed Haiti non può permettersi altri ritardi”.
(Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 333
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