2010-11-29 14:44:50

Alta Corte di Lahore: niente grazia per Asia Bibi mentre è in corso il processo per blasfemia


L’Alta Corte di Lahore ha ricevuto la petizione di alcuni avvocati che chiedono che il presidente della Repubblica del Pakistan, Zardari, non conceda la grazia ad Asia Bibi mentre è in corso il processo nei confronti della donna cristiana, madre di 5 figli, condannata a morte con l’accusa di blasfemia. Quindi, l’Alta corte di Lahore ha notificato al governo centrale e al governatore della provincia del Punjab che il processo di appello è in corso. Nei giorni scorsi manifestanti islamici radicali sono scesi in piazza a Lahore e Karachi contro l'eventualità della liberazione di Asia Bibi. Debora Donnini ha intervistato Mobeen Shahidi, pakistano cattolico, professore di mistica islamica alla Pontificia Università Lateranense.RealAudioMP3

R. - Gli avvocati pakistani hanno chiesto al presidente di non concedere la grazia ad Asia Bibi:si fa riferimento all’articolo 45 della Costituzione pakistana, secondo il quale il presidente della Repubblica può concedere la grazia o perdonare qualsiasi colpa commessa da una persona. Colpa che può essere considerata tale da qualsiasi Corte, tribunale o altra autorità del Pakistan. Il presidente ha tutti i poteri per farlo, ma gli avvocati ed alcuni gruppi estremisti musulmani vorrebbero che egli non concedesse la grazia per via dei reati compiuti contro il Corano ed il profeta Maometto.

D. - Quindi cosa si prevede per questa richiesta degli avvocati, peggiora la situazione di Asia Bibi?

R. - Sicuramente non è un grande aiuto: il processo viene rallentato ed i tempi della presenza della signora in prigione si allungano.

D. - Qual è la situazione dei cristiani in Pakistan?

R. - La situazione dei cristiani in Pakistan non è delle migliori, perché non c’è una possibilità di poter vivere la propria fede con massima libertà - come si farebbe nell’Occidente - ed avere anche il proprio pensiero. Di tutti i casi avvenuti negli ultimi due mesi, solo cinque di essi, riguardanti donne che hanno subìto una conversione forzata, hanno ottenuto una certa attenzione a livello nazionale ed internazionale, grazie all’aiuto dei mass-media. Ci sono però tanti altri casi ed infatti le autorità cristiane del Pakistan temono una fuga di massa dei pakistani cristiani dalla nazione. (vv)







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