Afghanistan: rischiano la pena di morte due afghani che si sarebbero convertiti al
cristianesimo
Due afghani accusati di essersi convertiti al cristianesimo sono detenuti e rischiano
la condanna alla pena di morte. Din Mohammad Quraishi, procuratore per Kabul occidentale,
spiega che Musa Sayed e Ahmad Shah sono detenuti a Kabul in attesa del processo, “accusati
di conversione a un’altra religione, che per la legge islamica è un reato. Se dimostrato,
essi rischiano una condanna a morte o all’ergastolo”. I due sono stati arrestati alla
fine di maggio e all’inizio di giugno, dopo che una televisione locale ha mostrato
un gruppo di persone recitare preghiere cristiane in lingua parsi e alcune ricevere
il battesimo, in una casa privata. La televisione ha anche mostrato alcune persone
fare proselitismo, attività vietata nel Paese islamico. Bijan Frederic Farnoudi, portavoce
a Kabul della Cri, ha confermato che Sayed lavora dal 1995 per loro e che lo ha potuto
visitare in carcere. Anche il governo sta svolgendo indagini, a seguito delle quali
ha sospeso due gruppi di aiuti umanitari, il Norwegian Church Aid (di ispirazione
ecumenica protestante) e lo statunitense Church World Service (che raccoglie gruppi
cristiani protestanti, ortodossi e anglicani). La Costituzione afghana, approvata
dopo la cacciata nel 2001 del regime talebano, proibisce la conversione dall’Islam
a un’altra religione, punita anche con la condanna a morte. Per simili conversioni
non ci sono comunque state esecuzioni negli ultimi anni. Padre Giuseppe Moretti, parroco
dell’unica chiesa cattolica in Afghanistan, la cappella interna all’ambasciata italiana
a Kabul, dice ad AsiaNews di non essere al corrente della vicenda, ma esclude
con certezza che i due arrestati si siano convertiti cattolici. “Nel Paese – spiega
– non ci sono afghani islamici battezzati da un sacerdote cattolico, perché il proselitismo
è vietato dalle leggi dello Stato. La Chiesa cattolica è presente nel Paese dal 1923
con il mandato di occuparsi della comunità cattolica internazionale qui presente e
lo ha sempre rispettato alla lettera”. Padre Moretti non commenta la legge che vieta
la conversione, dice solo che la comunità cattolica l'ha sempre rispettata. Ha precisato
che nel Paese sono presenti anche le Piccole Sorelle di Gesù di Charles Foucault,
le suore di Madre Teresa e le suore della Comunità Interreligiosa, e anche loro rispettano
questo divieto. La testimonianza di fede è data da tutti – precisa il sacerdote -
con l’impegno encomiabile nella vita di ogni giorno. ( C.P.)