Altissima tensione tra le due Coree: Pyongyang punta i missili verso la zona delle
sercitazioni Usa-Corea del Sud nel Mar Giallo
Sono in corso nel Mar Giallo le annunciate manovre congiunte navali ed aree di Stati
Uniti e Corea del Sud in risposta all’attacco di Pyongyang di martedì scorso costato
la vita a quatto persone. Dal canto suo la Corea del Nord continua a mostrare i muscoli
puntando le sue batterie di missili sulla zona dell’esercitazione. Intanto prosegue
la mediazione della Cina per evitare un’escalation del confronto. Marco Guerra:
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Tensione ai massimi livelli nelle acque del Mar Giallo
dove in queste ore sono ancora in corso le manovre congiunte Usa-Corea del Sud. Le
operazioni navali e aree sono cominciate questa mattina e vedono l’impiego della portaerei
americana George Washington, che trasporta quasi 6.000 uomini e 75 jet da combattimento.
Pyongyang ha minacciato azioni di rappresaglia “spietate” se sarà “violata la sovranità
terrestre, marina ed aerea”, e per deterrenza ha puntato le sue batterie di missili
sul Mar Giallo. In mattinata colpi di cannone provenienti dalla Corea del Nord sono
stati uditi vicino all'isola sudcoreana di Yeonpyeong, già attaccata martedì scorso.
Il ministero della Difesa sudcoreano ha quindi invitato i giornalisti che si trovano
sull'isola ad abbandonarla. La Cina intanto prosegue la sua mediazione per scongiurare
un'escalation dell’instabilità nella regione. Pechino propone per i primi di dicembre
una tornata straordinaria dei colloqui a sei, ai quali parteciparono le due Coree,
gli Usa, la Cina, il Giappone e la Russia. Ricevendo ieri una delegazione cinese di
lato livello, il presidente sudcoreano, Lee Myung-bak, ha affermato che “non è il
momento'' di tornare al tavolo delle trattative interrotto due anni fa. Sulla proposta
il Giappone esprime cautela dicendo di volerla valutare in “stretto coordinamento”
con Stati Uniti e Corea del Sud.