2010-11-27 14:00:52

Liberato in Pakistan un cristiano condannato a 25 anni di carcere per blasfemia


Munir Masih, cristiano accusato e condannato a 25 anni di carcere per blasfemia, è stato liberato oggi su cauzione dall’Alta Corte della città pachistana di Lahore. Munir, operaio del distretto di Kasur, in Punjab, sposato e padre di sei figli, era stato condannato “per aver toccato il Corano con le mani sporche”. L’uomo ha sempre dichiarato la sua innocenza, spiegando che le accuse infondate venivano da un vicino di casa, dopo una lite fra i rispettivi figli. Stessa accusa anche per la moglie dell’uomo, Riqqiya Bibi, condannata a 25 anni e tuttora in carcere, nonostante i suoi avvocati sperino nel suo rilascio, dopo quello del marito: l’Alta Corte si pronuncerà per lei la prossima settimana. La richiesta di rilascio su cauzione per la coppia cristiana è stata inoltrata per tre volte e i coniugi erano già stati rilasciati a gennaio 2009, per poi essere arrestati nuovamente dopo le proteste di militanti musulmani. “Il caso di Munir e Riqqiya – spiega una fonte citata dall’agenzia Fides – conferma il trend per cui molti dei verdetti iniqui comminati in primo grado per blasfemia, basati su false accuse, vengono ribaltati dopo nuove indagini dell’Alta Corte: accade nel 95% dei casi. Speriamo questo accada anche nel caso di Asia Bibi”, la prima donna cristiana condannata a morte per blasfemia. “Intanto – osserva la fonte - si pone il serio problema delle condizioni in cui versano i tribunali di primo grado, facilmente influenzati da pressioni esterne, e dell’urgente revisione della legge sulla blasfemia”. Una proposta di revisione della norma è stata, infatti, depositata di recente all’Assemblea Nazionale da Sherry Rehman, parlamentare musulmana e Presidente del prestigioso “Jinnah Institute”. (L.G.)







All the contents on this site are copyrighted ©.