India: i cristiani di Orissa stanno perdendo la fiducia nella giustizia
La scarcerazione su cauzione di Manoj Pradhan, tra i principali imputati al processo
per i pogrom avvenuti nel 2008 in Orissa ha fatto perdere ai cristiani la speranza
di ottenere giustizia. Mons. Lucas Kerketta della diocesi di Sambalpur, afferma all'agenzia
AsiaNews che “i giudici dell’Orissa sembrano essere molto indulgenti verso le persone
che hanno eseguito la peggiore violenza anti-cristiana degli ultimi anni, con centiniaia
di morti, 56mila sfollati case e chiese distrutte” . Manoj Pradhan, deputato del
Bharatiya Janata Party (Bjp) e membro del gruppo estremista Sangha Parivar, in settembre
era stato condannato in primo grado a sei anni di carcere per l’omicidio di Vikram
Nayak, cristiano ucciso durante i pogrom del 2008. Lo scorso 22 novembre la corte
d’appello ha optato per il rilascio su cauzione. "Tutte le persone sanno che Pradhan
è stato uno dei personaggi chiave degli attacchi contro i cristiani a Kandhamal –
sottolinea mons. Kereketta - Se i tribunali continuano a concedere libertà su cauzione
e ad assolvere i detenuti, i cristiani perderanno la loro fiducia nel processo giudiziario
e nello Stato ". Secondo padre Nicalas Barla, avvocato e attivista per i diritti umani,
che assiste in giudizio i cristiani di Kandhamal, gli avvocati e i giudici dei tribunali
dell’ Orissa sono "di parte" e ignorano il grido di giustizia dei cristiani. “Tuttavia
– afferma padre Nicalas - i cristiani di Kandhamal andranno avanti. Abbiamo in programma
- aggiunge - di fare appello all’Alta corte per i casi che abbiamo perso nei tribunali
d’appello di grado inferiore. I processi qui a Kandhamal sono ormai inutili, dato
che i detenuti sono stati quasi tutti liberati su cauzione”. Intanto, fuori dai tribunali
di Kadhamal continuano le violenze. Lo scorso 25 novembre Manoj Sahu, leader nazionalista
indù dell’Orissa è stato ucciso a Bramanigaon (Kandhamal) da un commando di maoisti
del Naxal mentre si recava alla fermata dell’autobus sotto casa sua. L’uomo era tra
gli organizzatori del primo pogrom anticristiani iniziato il 24 dicembre 2007 a Bramanigaon,
avvenuti in seguito all’omicidio del leader nazionalista indù Swami Laxamnanda Swarsati,
anch’egli ucciso dai maoisti. (R.P.)