I vescovi europei preoccupati per “le crescenti tendenze populiste”
“Constatiamo nei paesi dell’Ue un aumento significativo dei movimenti e delle tendenze
populiste”; si tratta di “un fenomeno complesso” che “ci preoccupa profondamente”.
E’ l’allarme lanciato dai vescovi europei in un messaggio al termine dell’assemblea
plenaria della Comece (la Commissione degli episcopati della Comunità europea), che
dopo tre giorni di lavori si è conclusa ieri a Bruxelles. I presuli sottolineano che
il populismo, talune forme di regionalismo o di nazionalismo esasperate, “tendono
a dividere la società”, minando la “coesione sociale e la solidarietà”. Il populismo,
spiegano, discrimina “i più deboli nella società” e “dà l’illusione di poter trovare
soluzioni semplicistiche a problemi complessi”. “Ci preoccupano in particolare gli
sviluppi di queste tendenze in alcuni Paesi e il fatto che i cristiani non ne siano
esenti”, segnala il cardinale Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco-Freising e vice
presidente Comece, citato dall’agenzia Sir. In risposta a questa “deriva culturale”
e sociale, la Comece invita a “promuovere un dialogo interculturale fondato sulla
verità e la fraternità”, incoraggiando “i cristiani a perseguire l’impegno civile
e sociale a servizio del prossimo”. “Il populismo – aggiungono i vescovi – è l’opposto
dell’idea di integrazione europea” ed “è assolutamente incompatibile con la vocazione
universale della Chiesa”. Numerosi i temi affrontati nel corso della plenaria: dal
crescente fenomeno del populismo, alla crisi economica, dalla libertà religiosa in
Europa e nel mondo, all’ organizzazione delle prossime Giornate sociali dei cattolici
per l’Europa, la cui prima edizione si svolse a Danzica nel 2009. “Per la prossima
edizione forse nel 2013 – ha spiegato mons. Piotr Jarecki, vescovo ausiliare di Varsavia
e vicepresidente Comece - stiamo pensando a una doppia sede, in una città dell’Europa
occidentale e in un’altra città collocata nei paesi di più recente adesione all’Ue”.
Rifacendosi agli atti delle Giornate di Danzica, mons. Jarecki sottolinea che “occorre
mettere a confronto il principio della solidarietà con la sua effettiva pratica. Solidarietà
tra le persone e tra le generazioni, fra i popoli e gli Stati europei, nonché tra
l’Europa e il resto del mondo”. Un ampio rapporto è stato dedicato infine dal Comece
alla libertà religiosa e illustrato da mons. Youssef Soueif, arcivescovo dei maroniti
di Cipro. “Si tratta di un elemento essenziale della vita umana – ha spiegato il presule
- e come tale deve essere tutelata” a livello di società civile, nel “dialogo tra
le chiese e le fedi” e dalle istituzioni politiche. (L.G.)