Colombia: la Chiesa assiste oltre un milione di persone colpite dalle piogge torrenziali
E’ sempre più importante e concreto l’impegno della Chiesa in Colombia per assistere
le vittime delle piogge torrenziali che da mesi colpiscono il Paese. Un messaggio
alle vittime di questo disastro naturale è giunto anche da Benedetto XVI, il quale
domenica scorsa ha auspicato “che gli appelli alla solidarietà vengano ascoltati”,
unendosi a quanti pregano per le vittime e per chi sta vivendo “ore di angoscia e
tribolazione”. La Chiesa colombiana è in questo momento di grande sostegno alle comunità
locali e porta il proprio aiuto collaborando con altri organismi nazionali e internazionali
per raggiungere le zone più remote colpite dai temporali. Le piogge che la Colombia
registra dall'inizio di quest’anno a causa de “La Niña” (il raffreddamento delle acque
dell'Oceano Pacifico) – fa sapere l’agenzia Zenit - hanno provocato fino alla metà
della settimana scorsa almeno 136 morti, coinvolgendo 1,3 milioni di persone, in quella
che viene considerata la peggiore stagione delle piogge degli ultimi trent'anni. Le
alluvioni hanno colpito più di 500 comuni in 28 dipartimenti. La regione Caribe è
stata la più devastata e la maggior parte delle vittime si è registrata nei dipartimenti
di Bolívar, Magdalena, Córdoba e Sucre. Qui, nella cosiddetta “mojana sucreña”, nel
dipartimento di Sucre, i 250 mila abitanti vivono ormai in mezzo all'acqua e il parroco
locale, Eduardo Arce, ha dichiarato che l’unico modo per uscire dalla tremenda situazione
è chiedere aiuto direttamente al Presidente Juan Manuel Santos. Gli effetti della
“La Niña”, inoltre continueranno fino al 2011. Il rapporto della Chiesa in Colombia
segnala che il totale delle famiglie coinvolte è di oltre 300 mila. Ci sono poi più
di 2 mila case distrutte e 200 mila danneggiate, 300 strade colpite e oltre 67mila
ettari di coltivazioni inondati. (L.G.)