2010-11-26 15:07:51

Congresso internazionale sulla famiglia come soggetto di evangelizzazione: la testimonianza delle coppie


Prosegue a Roma il Congresso internazionale organizzato dal Pontificio Consiglio per la Famiglia sul tema “La famiglia cristiana come soggetto di evangelizzazione”; giunto oggi alla seconda giornata di lavori, l'evento culminerà domani pomeriggio con la “Veglia della vita nascente” presieduta in San Pietro da Benedetto XVI. Stamani sono state presentate esperienze di famiglie impegnate nell’educazione cristiana di bambini e di adolescenti e nella preparazione al matrimonio. Michele Raviart ha raccolto alcune testimonianze.RealAudioMP3

Provengono da ogni parte d’Italia e del mondo, per testimoniare la loro esperienza nell’ambito della pastorale familiare, persone come Eugenio Guggi dell’Azione Cattolica, nella diocesi di Ferrara-Comacchio, al Convegno per presentare un progetto di liturgia familiare:

“La famiglia è considerata tante volte oggetto di evangelizzazione, mentre lo spunto di novità è pensare che la famiglia sia effettivamente un soggetto. L’evangelizzazione non deve entrare solo dalla porta di casa, ma deve anche uscire verso le famiglie dei vicini, verso le altre famiglie della parrocchia, verso l’ambiente di lavoro: questo comporta che la famiglia abbia un modo proprio di vivere la spiritualità, un modo proprio di vivere la liturgia”.

Una famiglia che non può prescindere dalla coppia, secondo Giovanna Bagnara della Fraternità di Emmaus, movimento internazionale di spiritualità coniugale:

“Nel nostro movimento anzitutto aiutiamo la coppia a riscoprire la coniugalità, attraverso un percorso di catechesi, che si intreccia anche con quello della liturgia. Noi proponiamo proprio delle liturgie familiari da vivere in ambito domestico, che accompagnino la preparazione ai vari sacramenti: che ci sia non solo una preparazione di tipo contenutistico e catechetico, ma che questi momenti siano accompagnati anche da momenti celebrativi da vivere all’interno della famiglia. Quindi, liturgie che accompagnino la preparazione al Battesimo, alla prima Eucarestia del figlio e, perché no, anche al matrimonio, perché i genitori continuano ad essere tali anche nell’accompagnare i figli verso il matrimonio. Va ridata alla famiglia quella centralità e quella soggettività che merita, soprattutto nell’azione pastorale”.

Aldo Rabellino vive in Francia da sette anni e con la sua Fraternità Cana aiuta molte coppie ad orientarsi nell’evangelizzazione:

“E fondamentale per noi la missione della famiglia. Le coppie che accettano di vivere questa formazione con noi vivono un cammino che varia da tre a cinque anni. Alla fine di questa formazione le famiglie si impegnano nelle parrocchie, diocesi, comunità o movimenti proprio nell’evangelizzazione. Uno dei nostri punti è proprio quello del servizio. Non apprendiamo o viviamo la nostra fede per noi, per la nostra casa, per stare chiusi: la fede è qualcosa che ci apre e che ci porta all’esterno; è qui che si ha la possibilità di conoscere, di amplificare, di poter testimoniare. Non siamo solo un gruppo, un movimento, ma c’è veramente la diversità dei carismi di tutta la Chiesa”.

Giovanna Pauciulo si occupa di famiglia da oltre 20 anni e pone l’accento sulla situazione italiana:

“La famiglia italiana ha bisogno di testimoni. Se Giovanni Paolo II ha tanto insistito sulla santità coniugale, presentandoci dei modelli, noi oggi abbiamo bisogno proprio di avere persone che attirino e che facciano comprendere che il Vangelo davvero passa attraverso le vie ordinarie, le vie della quotidianità. C’è bisogno, allora, di irradiare Cristo e quell’irradiazione attira, dunque. Non importa quante siano le famiglie, l’importante è che siano delle luci accese. Forse è arrivato davvero il tempo, perché le famiglie italiane possano essere scosse dal fatto che veramente il Vangelo si può oggi, in questa società, in questo contesto, ancora vivere". (ap)







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