La Corea del Nord minaccia nuovi attacchi. Seul rafforza la presenza militare nel
Mar Giallo
Resta altissima la tensione nella penisola coreana, dopo l’attacco di Pyongyang contro
l'isola della Corea del Sud che ha provocato la morte di due soldati e due civili
e il ferimento di altre 18 persone. Oggi, il regime del nord ha minacciato altri attacchi
in vista delle annunciate manovre militari congiunte Usa-Corea del Sud nel Mar Giallo.
Il servizio di Marco Guerra:
Le armi tacciono
ma non sembra aprirsi nessun spiraglio di dialogo tra le due Coree. Oggi. il regime
di Pyongyang ha accusato Seul e Washington di essere responsabili dello scambio di
colpi d'artiglieria di martedì scorso e si è detto pronto ad “affrontare senza esitazioni”
ulteriori attacchi di rappresaglia”. I vertici del Nord hanno inoltre respinto la
proposta avanzata dal comando delle Nazioni Unite di intavolare colloqui tra militari
di alto grado sullo scontro. Non resta a guardare la Corea del Sud, che annuncia il
rafforzamento della propria presenza militare nel Mar Giallo e la modifica delle regole
di ingaggio per rispondere con più forza a eventuali futuri attacchi. “Dobbiamo tenerci
pronti alla possibilità di una nuova provocazione”, ha spiegato il presidente, Lee
Myung Bak, ordinando che vengano aumentate le armi in dotazione ai militari dislocati
su cinque isole. Altre misure diplomatiche riguarderanno un riesame degli aiuti al
Nord da gruppi privati e uno sforzo per coinvolgere la comunità internazionale, e
in particolare la Cina, nelle pressioni su Pyongyang. Intanto, si registrano anche
le dimissioni del ministro delle Difesa sudcoreano, fortemente criticato da tutta
l’opinione pubblica per la “debole” risposta data all'attacco di martedì. Pechino
dal canto suo, unico alleato delle Corea del Nord, si dice “preoccupata” per le esercitazioni
navali che Seul e Washington terranno a partire da domenica. Per mantenere la stabilità
nell’area, la Cina è in invece tornata a insistere sulla ripresa dei colloqui sul
programma nucleare nordcoreano.