2010-11-24 15:22:45

Riapre al pubblico la Collezione di Vasi etruschi dei Musei Vaticani


Riapre di nuovo al pubblico la prestigiosa “Collezione di Vasi” del Museo Gregoriano Etrusco ai Musei Vaticani. Oltre settecento capolavori di ceramografia greca, etrusca ed italiota esposti in sei sale completamente riallestite. Le opere, risalenti ad un periodo che va dal sesto al quarto secolo avanti Cristo, provengono in prevalenza dall’antica Etruria meridionale. Il servizio di Michele Raviart.RealAudioMP3

Achille e Aiace si sfidano a dadi quasi a continuare nel gioco la disputa per stabilire chi sia il guerriero acheo più forte sotto le mura di Troia. I due eroi omerici furono ritratti così dal pittore greco Exechias in un’anfora che è probabilmente l’opera più celebre tra quelle esposte nella collezione di vasi del Museo Gregoriano Etrusco ai Musei Vaticani, che riapre al pubblico dopo cinque anni di chiusura. Ceramiche attiche a figure nere e rosse, vasi corinzi e opere della produzione etrusco italica dalle linee liquide ed espanse, perlopiù provenienti dalle metropoli di Vulci e Cerveteri. Una variazione non solo di stili ma anche di temi che dimostrano profonde connessioni tra la cultura etrusca e quella greca. Maurizio Sannibale, responsabile del reparto per le antichità etrusco-italiche dei Musei Vaticani:

“Abbiamo miti, dei, eroi, scene di vita quotidiana, rappresentazioni di donne che attingono l’acqua alle fontane, di un commerciante di olio che invoca Zeus affinché lo renda ricco. Questi vasi – creduti, fino al ‘700, etruschi, anche se erano di produzione greca, proprio in virtù della loro sola provenienza - documentano la capacità degli etruschi di acquisire elementi culturali della civiltà greca”.

I lavori hanno coinvolto l’intero complesso cinquecentesco che ospita il Museo Etrusco con una nuova pavimentazione marmorea e la riapertura di finestre precedentemente oscurate. L’ordine di esposizione rigorosamente cronologico permette ora di avere una chiara percezione dell’evoluzione della ceramografia classica. Un allestimento non minimale che mira ad esporre più opere possibile senza peraltro appesantire il visitatore per un museo non da consultare come una Biblioteca, ma da percorrere e vivere. Il commento del professor Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani.

“Questo Museo Gregoriano Etrusco viene inaugurato il 2 febbraio dell’anno 1837. Adesso, l’ultimo direttore ha voluto dare una sistemazione, almeno per ora definitiva, all’importantissima sezione dei vasi antichi. Una collezione di quasi mille pezzi che meritava una presentazione e uno studio e anche tanti particolari restauri, che sono stati compiuti in questa occasione. Credo che il primo dovere di un grande museo internazionale come questo sia quello di produrre ricerca, produrre restauri, produrre approfondimenti specialistici. Noi abbiamo gli uomini, le donne, i saperi, i mestieri, la tradizione per riuscirci e oggi lo dimostriamo”.







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