Pakistan: anche l’emergenza morbillo per le vittime delle alluvioni
Continua la preoccupazione in Pakistan per le emergenze sanitarie. Dopo malaria, tifo,
dengue, colera, ora una grave epidemia di morbillo ha già fatto registrare 11 vittime
tra i bambini del distretto di Dadu, nella provincia del Sindh meridionale. In molte
zone rurali dove mancano le strutture sanitarie, le ostetriche sono impegnate a prestare
anche i servizi sanitari di base. Gli operatori della salute di Dadu hanno ordinato
l'apertura di altri centri di vaccinazione negli ospedali oltre all'allestimento di
campi dove poterne effettuare altre e raggiungere un maggior numero di contagiati.
La situazione sembra essere sotto controllo. Secondo le autorità sanitarie locali
- riferisce l'agenzia Fides - nelle ultime due settimane sono stati vaccinati circa
4 mila bambini. Inoltre tra gli sfollati la copertura del morbillo è del 95%. Questa
malattia ha ucciso fino a 58 bambini al giorno e le epidemie continuano a registrarsi
in diverse parti del Paese. Secondo l'Oms ogni anno i bambini contagiati sono 2.1
milioni, mentre i decessi dovuti a complicazioni sono circa 21 mila. Secondo fonti
di Islamabad, i mezzi migliori per prevenire il morbillo sono le vaccinazioni oltre
ad una sana alimentazione e alla somministrazione di vitamina A, per migliorare le
difese immunitarie. In particolare, in situazioni come questa attuale del Pakistan
in cui la popolazione, a causa delle inondazioni, è costretta a vivere a strettissimo
contatto gli uni con gli altri nei campi, i livelli igienici e la scarsa alimentazione
favoriscono la diffusione e il contagio della malattia. Secondo l'Oms, oltre ai morti
registrati nel distretto di Dadu, sono stati riportati otto casi a Ghotki, altri 20
a Dadu, 11 a Kashmore e 3 a Naushero Feroze tutti nella provincia del Sindh. Al di
fuori della provincia è stato registrato finora un unico caso in quella settentrionale
di Khyber-Pakhtoonkh'wa. (R.P.)