Perù: il 29 novembre la sentenza sul difensore degli indios dell'Amazzonia padre Bartolini
E’ stata fissata al 29 novembre a Yurimaguas, nel dipartimento settentrionale di Loreto,
la lettura della sentenza nei confronti di padre Mario Bartolini, missionario passionista
italiano, attesa inizialmente per ottobre ma sospesa da un prolungato sciopero dei
lavoratori del potere giudiziario al livello nazionale. Padre Mario - riporta l'agenzia
Misna - dovrà presentarsi insieme agli altri imputati, esponenti della società civile
tra cui il dirigente indigeno Vladimir Tapayauri, l’ex-presidente del ‘Frente de Defensa
de Alto Amazonas’ (Fredesaa) Adilia Tapullima, accusati di istigazione alla ribellione
e contro l’ordine pubblico in occasione delle massicce mobilitazioni indigene della
primavera del 2009. Il religioso, da 35 anni impegnato al fianco dei poveri dell’Amazzonia
peruviana, rischia una condanna a 11 anni di carcere o l’espulsione. Parlando con
l’Associazione missionaria ‘Aloe Onlus’, che segue da vicino la vicenda di padre Mario,
un altro imputato, il direttore di ‘Radio Oriente’ Geovanni Acate Coronel, ha riferito
che il giudice starebbe ricevendo forti pressioni da parte del governo per emettere
una sentenza di condanna. Secondo il giornalista, buona parte dell’opinione pubblica
ha preso posizione a favore degli imputati, così come diverse istituzioni nazionali
e internazionali hanno espresso il loro appoggio. L’attesa sentenza riguarda un processo
di primo grado e quindi anche in presenza di una condanna, nessuno per ora andrebbe
in carcere o verrebbe espulso e tutti gli imputati presenterebbero l’appello; per
tutta la durata dei ricorsi nessuno può essere messo in carcere o espulso. Nel frattempo
per ora l’azienda ‘Romero Group’, è stata costretta a fermare le sue motoseghe a Barranquita,
la comunità di padre Bartolini. (R.P.)