2010-11-22 15:04:11

Pakistan: Asia Bibi in attesa della grazia del presidente Zardari


Il governatore del Punjab, Salman Taseer ha detto sabato scorso che spera che l’appello di Asia Bibi, la donna cristiana imprigionata e condannata a morte con un accusa di blasfemia sarà approvato e firmato dal presidente Asif Ali Zardari. Salman Taseer - che parlava ai giornalisti dopo aver visitato Asia Bibi nella prigione distrettuale di Shaihupura- ha affermato la donna prima di essere consegnata alla polizia e denunciata per bvlasfemia. è stata stuprata dai suoi agizzini. Ha detto che la richiesta di grazie di Asia Bibi è già stata mandata al presidente e che sperava che quest’ultimo desse la sua approvazione, firmando presto il documento. “Non ha niente a che fare con la religione; ha a che fare con l’umanità” ha detto il governatore del Punjab. Taseer ha detto anche che la gente povera e senza risorse è trascinata in casi del genere e messa alla berlina. Ha aggiunto che non voleva commentare il verdetto del tribunale. “Ho dei bambini piccoli, per amor di Dio, liberatemi” ha detto Asia Bibi, con un velo che le copriva tutto fuorché gli occhi. Sidra, la figlia diciottenne di Asia Bibi, ha detto ad AsiaNews: “Vorrei che mia madre venisse liberata in tempo per Natale, così che lo possiamo celebrare insieme”. L'intera famiglia di Asia Bibi attende la decisione del presidente Asif Ali. ''Io voglio solo rivedere la mia mamma'', ha detto la piccola Asha, che è disabile, mentre le lacrime le scendevano sulle guance. Ha appena dieci anni ed è uno dei cinque figli di Asia Bibi. Il più grande è Naseem, sposato, che vive altrove, mentre gli altri sono Imran (22 anni), Sidra (18) ed Esham (nove). ''Ho rivisto dopo tanto tempo la mia mamma martedì'', aggiunge Asha, confessando di avere timore "che lei possa morire in carcere''. Ieri attivisti per i diritti umani della “All Pakistan Minorities Alliance” (Apma) - riferisce l'agenzia Fides - hanno manifestato in strada a Lahore chiedendo il rilascio di Asia Bibi e l’abrogazione della legge sulla blasfemia, che causa enormi sofferenze alle minoranze religiose. La protesta era guidata da Najmi Saleem, cristiana, coordinatrice femminile della Apma, e membro dell’Assemblea provinciale del Punjab, che ha dichiarato a Fides: “Le minoranze in Pakistan vivono sotto costante minaccia di violenza. Asia Bibi non ha commesso alcun crimine e merita la libertà. Continueremo la nostra lotta per l’abolizione della legge sulla blasfemia, anche se sappiamo che è molto difficile in un paese dove dilaga l’estremismo islamico. I militanti minacciano di morte me e chiunque si impegni per l’abolizione: ma la nostra speranza non muore. Abbiamo anche l’appoggio di numerose Ong e personalità musulmane, dato che la legge colpisce anche i musulmani”. In risposta alla manifestazione dell’Apma, i leader religiosi islamici dell’organizzazione Tahafuz Namoos-e-Risalat Mahaz hanno annunciato che “resisteranno strenuamente a ogni tentativo del governo di abolire la legge” e che “ogni modifica dev’essere concordata con i leader islamici”. (R.P.)







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