2010-11-21 15:36:38

Medio Oriente. Abu Mazen: nessuna ripresa del dialogo senza stop alle costruzioni ebraiche a Gerusalemme est


L’Autorità nazionale palestinese non tornerà a negoziare con Israele senza uno stop alle costruzioni ebraiche negli insediamenti di Gerusalemme est. A lanciare l’avvertimento è stato il presidente Abu Mazen, che in questo modo ha respinto nuovamente la possibile moratoria israeliana limitata alle sole colonie in Cisgiordania. Parlando al termine di un colloquio al Cairo con il presidente egiziano, Mubarak, il leader palestinese ha inoltre precisato di non aver ancora ricevuto un invito formale da parte degli Stati Uniti a riprendere i colloqui diretti. Intanto sul versante israeliano aumenta il pressing dei coloni sul premier Netanyahu in vista della decisione finale. Oggi in migliaia hanno partecipato alla manifestazione davanti al suo ufficio di Gerusalemme, mentre in Cisgiordania è stato proclamato uno sciopero di 24 ore.

Afghanistan
In Afghanistan ancora ritardi sul fronte della nomina dei nuovi parlamentari dopo le elezioni dello scorso mese di settembre. La Commissione dei reclami elettorali di Kabul avrebbe annullato per brogli l’elezione di decine di deputati. A diffondere la notizia una fonte anonima della Commissione elettorale indipendente, sostenuta dall’Onu.

Al Qaeda
Al Qaeda nella penisola araba minaccia nuovi attacchi contro gli Stati Uniti attraverso pacchi bomba inviati nel Paese attraverso aerei cargo. Dopo i tentativi del mese scorso scoperti in Gran Bretagna e a Dubai, il gruppo terroristico ha fatto sapere che l’obiettivo è quello di “infliggere migliaia di ferite che provocheranno un’emorragia mortale”. La strategia – si legge in un testo pubblicato su Internet - mira a realizzare attacchi di piccola entità ma più frequenti, capaci di superare le barriere di sicurezza degli Stati Uniti.

Pakistan
Prosegue l’offensiva americana in Pakistan. Un raid condotto da aerei senza pilota statunitensi contro presunte postazioni dei ribelli nella zona tribale del nord ovest del Paese ha provocato almeno sei morti. In mattinata, invece, sempre nell’area al confine con l’Afghanistan, è stata attaccata una scuola femminile. Per fortuna nessuna vittima. La struttura, colpita con una carica di esplosivo, era deserta al momento dell’esplosione.

Vertice Nato
L’approvazione di una dichiarazione comune ha chiuso i lavori del vertice Nato che si è tenuto venerdì e sabato a Lisbona, definendo la nuova strategia dell’Alleanza per i prossimi 10 anni. All’ottimismo mostrato dal presidente Obama sul fronte afghano si oppone la dichiarazione giunta in queste ore dai Talebani. I dettagli nel servizio di Eugenio Bonanata:RealAudioMP3

Il vertice ha confermato il fallimento degli Stati Uniti. I ribelli non hanno dubbi sull’esito del summit che ha definito il piano per il passaggio della sicurezza alle forze afghane entro il 2014, senza tuttavia raccogliere ulteriori impegni militari da parte degli alleati. Il capo della Casa Bianca, invece, ritiene che la Nato stia frenando l’offensiva dei Talebani nel Paese. La transizione – si legge nel documento finale – non equivale al ritiro e non seguirà un calendario stringente. Tutto dipenderà dalle condizioni sul terreno, con i soldati americani pronti eventualmente a restare nel Paese anche dopo il 2014. La due giorni di Lisbona, come ampiamente previsto, ha fissato i termini del nuovo rapporto con la Russia. C’è da segnalare un incontro non programmato tra Obama, che ha parlato di uno “straordinario appoggio” offerto da Mosca e Medvedev, che dal canto suo ha definito superate le tensioni del passato escludendo, però, almeno per il momento, l’ingresso del suo Paese nella Nato. Le parti hanno siglato un accordo per la cooperazione nel campo della difesa, prevedendo la ripresa delle esercitazioni comuni e un sempre maggiore coordinamento in vista della costruzione del tanto discusso sistema antimissilistico. Il testo finale non fa riferimento esplicito ai tempi, ma con la condivisione delle potenze del vecchio continente, definisce il nuovo concetto strategico di difesa dell'Alleanza. Un impegno che si muove sulla strada del disarmo nucleare, già peraltro sancita nel trattato Start siglato lo scorso mese di aprile da Russia e Stati Uniti.

Arabia Saudita
L’anziano re dell'Arabia saudita Abdullah parte domani per gli Stati Uniti per problemi di salute che negli ultimi mesi lo hanno costretto a ridurre le sue attività. Solo mercoledì scorso il sovrano ha ceduto ad uno dei suoi figli il controllo della Guardia nazionale, il Corpo che garantisce la sicurezza interna del Paese.

Elezioni Burkina Faso
Urne aperte stamattina in Burkina Faso per il primo turno delle elezioni presidenziali. Grande favorito il capo di Stato uscente, Compaorè, al potere ininterrottamente dopo il golpe del 1987. A sfidarlo ci sono altri sei candidati. I circa 3,2 milioni di elettori si stanno recando ai seggi in una situazione di sostanziale calma. Le operazioni termineranno alle 18 ora locale. La Commissione elettorale nazionale indipendente (Ceni) ha fatto sapere che conta di proclamare i primi risultati provvisori al massimo giovedì 25 novembre.

Irlanda
Riunione straordinaria oggi del Consiglio dei ministri irlandese. In cima all’agenda il piano di austerità per i prossimi quattro anni che potrebbe essere varato martedì. Apprezzamento per gli sforzi di Dublino in favore delle banche è stato espresso dal presidente francese Sarkozy, il quale ha consigliato di ricorrere all’incremento delle tasse che sono tra le più basse del Vecchio Continente. Intanto, mentre nel Paese prosegue la missione dell’Ue e del Fondo monetario internazionale per definire l’entità del pacchetto di aiuti, anche la Svezia ha fatto sapere di essere pronta ad un prestito. Secondo anticipazioni di stampa i Paesi dell’Eurozona si appresterebbero a sborsare oltre 100 miliardi nell’ambito del Fondo europeo, con un contributo di una ventina di miliardi da parte della Gran Bretagna.

Elezioni Polonia
Polonia al voto oggi per le elezioni locali. Almeno 30 milioni di cittadini sono coinvolti nella tornata a cinque mesi dalla morte del presidente Kaczynski, avvenuta in un incidente aereo. I seggi chiuderanno alle 20 ora locale. Lo scrutinio è considerato un test importante in vista delle legislative previste per l’autunno del prossimo anno.

Cina-minatori
Nuovo incidente in una miniera cinese del Sichuan, nel nord ovest del Paese. 28 lavoratori sono rimasti intrappolati a causa di un allagamento della struttura, 13 di loro sono riusciti a mettersi in salvo. Sul posto le squadre di soccorso sono impegnate nel tentativo di raggiungere il gruppo che però non è stato ancora localizzato. Stessa situazione in un giacimento nella provincia del Guangxi Zhuang, dove altri tre operai sono bloccati sempre a causa di un allagamento.

Minatori Nuova Zelanda
In Nuova Zelanda diminuiscono le speranze di trovare vivi i 29 minatori ritenuti dispersi dopo l’esplosione avvenuta nei giorni scorsi in una miniera di carbone nel sud del Paese. Le autorità, tuttavia, non demordono. Proseguono, infatti, le operazioni di soccorso sebbene in queste ore siano state ostacolate dalla fuoriuscita di gas tossici. I familiari degli operai si sono radunati sul luogo dell’incidente vietato ai giornalisti, mentre i fedeli pregano nelle chiese della vicina città di Greymouth.

Dalai Lama
Il Dalai Lama, la massima guida spirituale, pensa di ritirarsi a vita privata nel giro dei prossimi mesi con la speranza di poter tornare nella sua patria dall’esilio in India. Lo ha detto lui stesso durante un’intervista, precisando che prenderà la decisione definitiva solo dopo consultazioni con i dirigenti politici del suo movimento. (Panoramica internazionale a cura di Eugenio Bonanata)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 325

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