2010-11-20 15:16:06

Convegno sulla figura della Beata Angela da Foligno a 700 anni dalla morte


Una giornata di studi sulla figura della Beata Angela da Foligno, la grande metafisica della mistica. A 700 anni dalla morte, il cenacolo “Beata Angela” e la “International Sensus Communis Association” ha organizzato per oggi un convegno al convento San Francesco a Foligno. Molti gli interventi di esperti, come mons. Antonio Livi, docente presso la Pontificia Università Lateranense, e mons. Mario Pangallo, docente alla Pontificia Università Gregoriana. “Di fronte ad una società che rischia di vivere come se Dio non esistesse – ha ricordato recentemente il Papa – la Beata Angela vuol farci attenti ai segni con i quali il Signore ci tocca l’anima”. Sulla figura della mistica, Paolo Ondarza ha intervistato padre Domenico Alfonsi, direttore del Cenacolo Beata Angela da Foligno:RealAudioMP3

R. - Angela è una mistica ed è famosa per il suo libro. Angela non sapeva scrivere e questo libro è nato da un frate - il suo primo confessore - il quale cominciò a scrivere le sue visioni, le sue elocuzioni spirituali: ne è venuto fuori un monumento, dichiarato uno dei documenti più grandi della spiritualità cristiana. Angela è come una finestra che si affaccia sull’aldilà. Questo libro è lava incandescente, che dove tocca brucia e denuncia veramente l’origine di Dio.

D. - Padre Domenico Alfonsi, chi era Angela da Foligno?

R. - Angela nasce da una famiglia molto ricca, si sposa presto con un uomo molto più ricco di lei ed ha dei figli. Le cronache ci dicono che era una donna molto bella e che per 37 anni è stata lontana, anche moralmente, dalla Chiesa. Quando aveva circa 37 anni, a Foligno, succedono dei fatti abbastanza clamorosi: un terremoto, una delle solite guerre con Perugia, e poi un uragano. Questi fatti, uniti certamente a una grazia di Dio, che è sempre allerta, fecero riflettere molto seriamente Angela. Prega per la prima volta San Francesco, al quale il Crocefisso aveva parlato e gli aveva detto: “Francesco, va’ e ripara la mia casa, che sta crollando”.

D. - Ed è dall’incontro con Cristo, Dio fatto uomo sulla Croce, che avviene la svolta…

R. - Sì, perché alla fine Angela, dopo anni di penitenza, è proprio di questo Crocefisso che si innamora. Prima aveva guardato troppo la Croce, ora doveva considerare Colui che era crocefisso sulla Croce.

D. - Sulla Croce, dicevamo, c’è ‘lUomo-Dio: un "atto supremo di amore che oggi il mondo ignora, banalizza o preferisce dimenticare", ha detto Benedetto XVI, parlando qualche settimana fa della Beata Angela da Foligno...

R. - L’accostamento al Crocefisso di Angela è integrato con certi verbi che ne fanno un’autentica catechesi: prima è una visione della Croce, poi è un contemplare la Croce, quindi un correre verso la Croce, e ancora uno stare sotto la Croce come Maria. Infine, come ultima cosa, salire sulla Croce.

D. - Dunque, il percorso mistico di Angela parte da uno sguardo diretto verso la Croce, per concludersi con una immedesimazione con Cristo Crocefisso?

R. - Una immedesimazione di altissima profondità con la mistica matrimoniale, sponsale. La Croce diventerà il "letto", nel quale si consuma il matrimonio tra l’anima di Angela con il Cristo Crocifisso.(mg)







All the contents on this site are copyrighted ©.