2010-11-19 16:00:06

Rapporto della Cei sulla scuola cattolica: “Non c’è vera parità”


Un obiettivo a medio termine, che deve essere quello di “diffondere la cultura della parità in Italia”, e uno a lungo termine, cioè il passaggio “da una scuola sostanzialmente dello Stato a una scuola della società civile”: sono questi i proponimenti che si prefigge la Conferenza episcopale italiana, nelle parole del suo presidente, mons. Mariano Crociata, riportate dall’agenzia Sir, che ha presentato il XII rapporto sulla scuola cattolica a dieci anni di distanza dalla legge sulla parità. Una parità, quelle delle scuole private cattoliche a quelle statali, che “non interessa soltanto la scuola cattolica – ha detto il presule – ma è patrimonio di tutti i cittadini, perché la libertà di educazione non è una prerogativa confessionale, né il diritto di un gruppo sociale, ma è una libertà fondamentale di tutti e di ciascuno”. I vescovi, nel rapporto, denunciano la mancanza, in Italia, di una “cultura della parità intesa come possibilità di offrire alla famiglia un’effettiva scelta tra scuole di diversa impostazione ideale”. Da qui la necessità, dunque, di “abbandonare la rigida alternativa Stato/mercato e pubblico/privato e il riconoscimento delle dinamiche sociali che evidenziano la presenza di una terza dimensione, quella, cioè, del terzo settore o settore privato”. Da un punto di vista economico, mons. Crociata sottolinea come “la presenza delle scuole paritarie faccia risparmiare allo Stato italiano ogni anno cinque miliardi e mezzo di euro, al fronte di un contributo dell’amministrazione pubblica di poco più di 500 milioni di euro” e ricorda che “in Europa la libertà effettiva di educazione costituisce sostanzialmente la regola”. (R.B.)







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