I cristiani pakistani nel Regno Unito difendono Asia Bibi
La comunità cristiana pakistana del Regno Unito ha fatto sapere che provvederà all’assistenza
legale di Asia Bibi, la donna pakistana accusata di blasfemia. Nonostante l’interessamento
di numerose Ong di’ispirazione cristiana con sede in Pakistan , la vicenda di Asia
Bibi è gestita dalla “Masih Foundation”, guidata da Haroon Barket Masih, facoltoso
cristiano pakistano che risiede nel Regno Unito. La fondazione provvederà anche ad
assistere i familiari della donna. Come riferito dall’agenzia Fides, nei prossimi
giorni la Fondazione Masih renderà noti particolari sulla vicenda legale e sui colloqui
intercorsi con esponenti governativi pakistani, in attesa della prima udienza davanti
all’Alta Corte del Paese. La tradizione giuridica anglosassone “rappresenta una garanzia
per il caso di Asia”, mentre tutti si attendono che la Corte disponga nuove indagini
e nuovi accertamenti sul caso. Oggi Amnesty International, che si è unita alla campagna
per Asia Bibi, in un appello al presidente Ali Zardari chiede di “commutare la condanna
a morte di Asia Bibi usando i poteri previsti dall’articolo 45 della Costituzione”,
e ne reclama il rilascio. Anche la Christian Solidarity Worldwide (Csw), impegnata
per la tutela dei cristiani nel mondo, nota “il continuo abuso della legge sulla blasfemia
e la evidente debolezza del sistema giudiziario pakistano”. Csw segnala “ l’aumento
di casi di false accuse” e denuncia che i tribunali di primo grado sono “suscettibili
di manipolazioni e intimidazioni dai gruppi locali”. Nel rapporto sulla libertà religiosa
nel mondo, pubblicato ieri dal Dipartimento di Stato americano, si afferma che in
Pakistan le aggressioni e la violenza organizzata contro le minoranze religiose sono
in aumento. (C.P.)