A 30 anni di distanza la Caritas italiana ricorda il terremoto in Irpinia
A trent’anni dal devastante terremoto che il 23 novembre 1980 colpì la Basilicata
e la Campania, in particolare l’area dell’Irpinia, la Caritas ricorda quei momenti
drammatici e l’apporto di tanti volontari. “Ogni grande emergenza – osserva Caritas
italiana, secondo quanto riferisce l’agenzia Sir - oltre al carico di morte e dolore,
spesso fa emergere anche aspetti più amari, come povertà e situazioni di abbandono
del territorio, malfunzionamento delle istituzioni”. La Caritas elenca alcuni dei
tanti disastri degli ultimi anni: dalle recenti alluvioni in Veneto, Toscana, Campania,
Calabria alle frane nel Messinese, fino al terremoto all’Aquila, nell’aprile dell’anno
scorso. Il sisma in Irpinia interessò una vasta area, tra Campania e Basilicata; il
bilancio complessivo fu di tremila morti, novemila feriti, 300mila senzatetto, 280
Comuni danneggiati, 36 paesi rasi al suolo. “A trent’anni di distanza – fa notare
la Caritas - sono ancora aperte le ferite di quel minuto che ha seminato morte e distruzione,
ma che ha anche generato una straordinaria solidarietà”. Per sottolineare l’importanza
dei gemellaggi portati avanti tra le diocesi italiane e le parrocchie terremotate,
in occasione dell’anniversario, in Campania saranno celebrate diverse Messe e si vivranno
momenti commemorativi, con la partecipazione delle comunità. La Basilicata invece,
ha ricordato l’evento lo scorso mercoledi, quando vescovi, autorità civili e locali
e associazioni di volontariato hanno preso parte all’udienza del Santo Padre in piazza
San Pietro a Roma. (C.P)