2010-11-18 15:33:42

Mons. Sarah: l'impegno di Cor Unum ad Haiti e nelle altre emergenze


“La formazione del cuore”, l’invito contenuto nell’Enciclica di Benedetto XVI “Deus caritas est”, è al centro della missione del Pontificio Consiglio Cor Unum, che coordina l’attività caritativa delle istituzioni caritative della Chiesa nel mondo. Lo ha ribadito il neo-presidente del dicastero vaticano, mons. Robert Sarah - che nel Concistoro di sabato prossimo sarà creato cardinale – il quale ha promosso dal 28 novembre al 3 dicembre, gli esercizi spirituali con i direttori e presidenti delle Caritas di tutta Europa, al Santuario polacco di Czestochowa. Vi parteciperanno 350 delegati di 150 diocesi di 26 Paesi, 5 cardinali che guideranno gli incontri e 50 vescovi. In questo anno Cor Unum è impegnato tra l'altro ad aiutare i terremotati di Haiti per i quali ha destinato 3 milioni di dollari, sostenendo così 900mila persone. Roberto Piermarini ha chiesto a mons. Sarah quali linee intende seguire Cor Unum per le agenzie caritative cattoliche.RealAudioMP3

R. – La linea seguita da Cor Unum è quella tracciata dall’Enciclica del Papa “Deus caritas est”, perché Cor Unum deve esprimere il cuore di Dio nei riguardi dei sofferenti, nei riguardi dell’uomo che soffre e per questo cerca di manifestare l’amore di Dio. E’ necessario per questo, come dice il Santo Padre, non soltanto avere delle competenze professionali, ma anche educare il cuore dell’uomo perché quelli che operano nelle organizzazioni caritative devono farlo non soltanto con competenza, ma manifestando anche il cuore di Dio. Il Santo Padre ci chiede quindi di non limitarci ad eseguire in modo abile e competente il nostro lavoro, ma di dedicarci all’altro con l’attenzione del cuore. Per questo, oltre alla preparazione professionale, agli operatori viene data la formazione del cuore per condurli a questo incontro con Dio. L’uomo da solo, infatti, non può fare niente: è Dio che ispira l’uomo a dedicarsi all’altro, a dare tutto se stesso, non solo materialmente, ma anche il suo cuore.

D. – E’ in questo spirito che si terranno a fine mese a Czestochowa gli esercizi spirituali per i direttori e presidenti delle Caritas europee?

R. – Sì. Questi esercizi hanno lo scopo di formare il cuore dell’uomo che opera nelle organizzazioni caritative. Per questo è importante promuovere questi esercizi. Questa iniziativa è alla sua terza edizione: gli esercizi spirituali sono già stati tenuti per l’America Latina e per l’Asia, e ora si terranno – appunto – per i Paesi europei e per l’anno prossimo forse si terranno anche per l’Africa.

D. – Cosa sta facendo Cor Unum per i terremotati di Haiti e per l’attuale emergenza-colera?

R. – Cor Unum ha fatto tanto per Haiti. Stiamo programmando una visita per il prossimo mese di gennaio per fare un bilancio ad un anno dal terremoto: il 12 gennaio, infatti, sarà un anno dal terremoto. Vogliamo andare per vedere che cosa possiamo fare: la sofferenza rimane e oggi è drammatica, ci sono tante vittime. Vogliamo sensibilizzare la gente perché c’è da impegnarsi per aiutare Haiti: tanti sono ancora nelle tende, non c’è acqua, mancano le medicine … Andando, a nome del Santo Padre, vogliamo sensibilizzare il mondo ricordando che per Haiti c’è ancora tanto da fare!

D. – Siete impegnati in altre emergenze nel mondo, come in Pakistan, ad esempio...

R. – Anche in Pakistan cerchiamo di aiutare; recentemente, ancora in Benin e in Togo, dove ci sono state alluvioni: anche lì abbiamo mandato un po’ di aiuto. Dove c’è sofferenza, Cor Unum è molto attento ad essere vicino … (gf)







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