Germania: appello delle Chiese per mettere fine alle espulsioni delle minoranze kosovare
“Fermare le espulsioni”: questo l’imperativo manifestato ieri dalle Chiese tedesche
per garantire un approccio umanitario con le minoranze del Kosovo. Mons. Norbert Trelle,
presidente della Commissione per l’immigrazione della Conferenza episcopale tedesca
e Volker Jung, presidente della Camera per l’immigrazione e l’integrazione della Chiesa
evangelica tedesca, si sono detti “preoccupati per la minacciata espulsione di famigliari
di minoranze e di gruppi di persone particolarmente deboli”. Trelle e Jung si sono
così espressi a margine della Conferenza dei ministri degli interni dei Länder tedeschi.
I rappresentanti delle Chiese - riferisce l'agenzia Sir - hanno sottolineato in particolare
la situazione dei Rom e degli Ashkali. Il problema interessa soprattutto bambini e
giovani nati e cresciuti in Germania e che in caso di rientro in Kosovo sono spesso
costretti a interrompere gli studi. “Rimandare i bambini ad una situazione senza prospettive
è incompatibile con la nostra idea di procedura responsabile e umanitaria", ha detto
Trelle, aggiungendo che "l'espulsione può avvenire solo se per le persone coinvolte
sia possibile garantire un rientro sicuro e dignitoso. Da parte sua, Jung ha affermato
che “non si devono espellere gruppi particolarmente indifesi, come anziani, ammalati
e traumatizzati, madri single". (R.P.)