In Piazza San Pietro i delegati Caritas-Migrantes per donare al Papa la raccolta di
dieci anni di dossier sull'immigrazione italiana
Una folta delegazione di Caritas italiana-Migrantes ha partecipato questa mattina
all’udienza generale di Benedetto XVI in Piazza San Pietro e, al termine, ha salutato
e consegnato al Papa una raccolta di dossier statistici sull’immigrazione. In particolare
- in occasione della 20.ma edizione del dossier - al Pontefice sono stati donati i
volumi pubblicati dai due organismi tra il 2000 e il 2010, periodo in cui la presenza
degli immigrati regolari è arrivata a sfiorare in Italia i 5 milioni di persone. Fabio
Colagrande ne ha parlato con mons. Giancarlo Perego, direttore generale
della Fondazione Migrantes:
R. - Abbiamo
consegnato i dossier di questi anni di lavoro di ricerca, attraverso una delegazione
di 50 persone, di ricercatori che da anni cercano di fare verità attorno ai dati delle
migrazioni, in modo tale che il lavoro culturale, il lavoro sociale e il lavoro politico
partano realmente dalla situazione dell’immigrazione italiana e non creino pregiudiziali,
non partano da visioni ideologiche, ma da una situazione di fatto di questo settore.
E’ stato un momento importante, che dice anche come la Chiesa sia vicina a questo
lavoro di ricerca e di verità.
D. - Come Fondazione della Chiesa italiana,
nel vostro lavoro vi sentite sostenuti anche dal Magistero di Benedetto XVI?
R.
- Certamente. Le pagine bellissime della Caritas in veritate ci dicono come
il Papa stia leggendo in maniera molto intelligente anche il fenomeno dell’immigrazione
e come inviti a coniugare, in maniera stretta, verità e carità per riuscire a fare
del fenomeno dell’immigrazione un nuovo “segno dei tempi” su cui costruire una città
nuova. Questa volontà c’è anche nella Giornata delle Migrazioni, che si terrà a gennaio
e avrà come tema la famiglia umana.
D. - Qual è il bilancio di questi
20 anni di lavoro della redazione del “Dossier statistico Immigrazione Caritas Migrantes”?
R. - Il bilancio è positivo perché ha visto crescere giovani ricercatori.
E’ un incontro di ricerca fra ricercatori italiani e stranieri. Ha visto la presentazione,
in migliaia di scuole, del fenomeno dell’immigrazione e ha visto crescere maggiormente
anche la tematica della regionalizzazione dell’emigrazione. Ecco, questi sono tutti
temi importanti che riguardano il nostro lavoro, un lavoro anche sociale ed ecclesiale.
D.
- Nell’opinione pubblica italiana resta però sempre la diffidenza verso il migrante…
R.
- Sì, il tema dell’immigrazione è un tema di conflittualità e, al tempo stesso, occorre
creare una cultura che sappia leggere in maniera corretta anche questa nuova civiltà
che sta nascendo dall’incontro con persone di 198 nazionalità diverse su un territorio
che ieri vedeva semplicemente persone che erano nate, cresciute e vissute in una stessa
cultura, in una stessa città. (vv)