Elezioni nell'ex Birmania, i risultati dimostrano maggioranza "blindata"
Un Parlamento nelle mani del partito di regime "Unione solidarietà e sviluppo" (Usdp),
con altri 20 movimenti a fare da contorno con pochi seggi l'uno: i risultati definitivi
delle elezioni birmane del 7 novembre, pubblicati oggi dalla Commissione elettorale,
confermano l'atteso trionfo della giunta militare, garantendo una minima base parlamentare
al partito staccatosi da quello di Aung San Suu Kyi dopo il boicottaggio deciso alla
leader dell'opposizione, rimessa in libertà il 13 novembre dopo sette anni agli arresti
domiciliari. L'Usdp ha ottenuto il 76,67 per cento dei voti in palio nel Parlamento
bicamerale e nei 14 consigli regionali: un "bottino" che si va ad aggiungere al 25
per cento di seggi che la Costituzione assegna a militari in servizio in ogni Camera,
garantendo una maggioranza blindata all'attuale giunta militare. Molti osservatori,
raccogliendo le denunce del movimento democratico, danno per scontati brogli su larga
scala specialmente nel voto anticipato, cui è stata costretta l'intera macchina statale.
La "Forza democratica nazionale", movimento nato da una costola della "Lega nazionale
per la democrazia" (Nld) guidata da Suu Kyi, è riuscita a strappare solo 12 seggi
complessivi nelle due Camere del Parlamento nazionale. I leader del partito, dopo
la liberazione del premio Nobel per la Pace, hanno già detto che sono pronti a lavorare
con "la Signora". Per la legge birmana, tuttavia, a causa del boicottaggio l'Nld è
ormai un'organizzazione illegale.