2010-11-16 15:25:23

Incontro sulle migrazioni in America Latina. Mons. Vegliò: contrastare razzismo e xenofobia


Le migrazioni economiche e forzate in America Latina e nei Caraibi, al centro di un Incontro continentale, organizzato a Bogotà in Colombia dal Pontificio Consiglio della Pastorale per i migranti e gli itineranti, in collaborazione con il Consiglio episcopale Latino-americano (Celam). I lavori, che impegneranno delegazioni di 19 Paesi, si apriranno domani e proseguiranno fino a sabato 20 novembre. Il servizio di Roberta Gisotti:RealAudioMP3

“La dignità e i diritti di tutti e di ciascuno degli uomini e delle donne migranti, l’integrazione e il razzismo, la discriminazione, il dialogo, il bene comune”. Questi i temi evidenziati dal presidente del Pontificio Consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti, Antonio Maria Vegliò, nel saluto e relazione di apertura, anticipati alla stampa. “Scopo” di questa riunione – scrive il presule – è “individuare modi e strategie” per una pastorale che risponda alle esigenze dei migranti, ascoltando le esperienze già realizzate per migliorarle e renderle più efficaci, valorizzando la “collaborazione tra le Chiese del Nord e del Sud del Continente, tra le Conferenze episcopali e le diocesi di origine e di destinazione e tra i migranti e le comunità locali”. Questo incontro – ricorda mons. Vegliò – giunge a cinque anni dall’Istruzione “Erga migrantes caritas Christi”, emanata a conclusione del VI Congresso mondiale della Pastorale dei migranti e rifugiati, ‘pietra miliare’ del rinnovato impegno della Chiesa, ad ogni livello locale e universale, in questo importante ambito pastorale. Da qui alcune raccomandazioni: che “nella formazione dei sacerdoti, religiosi e religiose, dei membri dei movimenti ecclesiali, associazioni e gruppi laicali, siano inseriti corsi specifici, che offrano una migliore conoscenza e comprensione del macrofenomeno della migrazione e delle sue implicazioni pastorali”, e che “la visibilità dell’azione della Chiesa in materia di migrazioni aumenti”. Si tratta – spiega il presidente del Dicastero vaticano - di porre in pratica l’Istruzione “Erga migrantes caritas Christi”, attraverso “la promozione di campagne internazionali per contrastare pubblicamente la discriminazione, la xenofobia e il razzismo; la promozione di incontri interculturali e di progetti per neutralizzare le paure razziali e culturali, come il sospetto e la sfiducia; il sostegno ai migranti in modo tale che diventino sostenitori della loro identità culturale e dei loro diritti, manifestando segnali concreti di rispetto delle leggi, della cultura e della tradizione dei Paesi che li accolgono”. Ad approfondire in particolare il tema “Diritti umani e dignità del migrante” sarà giovedì prossimo padre Gabriele Bentoglio, sottosegretario del Pontificio Consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti. La tutela delle persone che emigrano - sottolinea nella sua relazione, anch'essa anticipata alla stampa – “è un fattore essenziale di stabilità internazionale”, tenendo presente che nell’incontro tra identità diverse è possibile trovare l’integrazione coerente, che non significa assimilazione, più o meno forzata e destinata al fallimento nel medio termine. Padre Bentoglio auspica da parte della Chiesa “un’azione pastorale che voglia contribuire alle decisioni e alla politiche nell’ambito della mobilità umana in nome di una coerente sussidiarietà”.







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