Incontro sulle migrazioni in America Latina. Mons. Vegliò: contrastare razzismo e
xenofobia
Le migrazioni economiche e forzate in America Latina e nei Caraibi, al centro di un
Incontro continentale, organizzato a Bogotà in Colombia dal Pontificio Consiglio della
Pastorale per i migranti e gli itineranti, in collaborazione con il Consiglio episcopale
Latino-americano (Celam). I lavori, che impegneranno delegazioni di 19 Paesi, si apriranno
domani e proseguiranno fino a sabato 20 novembre. Il servizio di Roberta Gisotti:
“La dignità
e i diritti di tutti e di ciascuno degli uomini e delle donne migranti, l’integrazione
e il razzismo, la discriminazione, il dialogo, il bene comune”. Questi i temi evidenziati
dal presidente del Pontificio Consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti,
Antonio Maria Vegliò, nel saluto e relazione di apertura, anticipati alla stampa.
“Scopo” di questa riunione – scrive il presule – è “individuare modi e strategie”
per una pastorale che risponda alle esigenze dei migranti, ascoltando le esperienze
già realizzate per migliorarle e renderle più efficaci, valorizzando la “collaborazione
tra le Chiese del Nord e del Sud del Continente, tra le Conferenze episcopali e le
diocesi di origine e di destinazione e tra i migranti e le comunità locali”. Questo
incontro – ricorda mons. Vegliò – giunge a cinque anni dall’Istruzione “Erga migrantes
caritas Christi”, emanata a conclusione del VI Congresso mondiale della Pastorale
dei migranti e rifugiati, ‘pietra miliare’ del rinnovato impegno della Chiesa, ad
ogni livello locale e universale, in questo importante ambito pastorale. Da qui alcune
raccomandazioni: che “nella formazione dei sacerdoti, religiosi e religiose, dei membri
dei movimenti ecclesiali, associazioni e gruppi laicali, siano inseriti corsi specifici,
che offrano una migliore conoscenza e comprensione del macrofenomeno della migrazione
e delle sue implicazioni pastorali”, e che “la visibilità dell’azione della Chiesa
in materia di migrazioni aumenti”. Si tratta – spiega il presidente del Dicastero
vaticano - di porre in pratica l’Istruzione “Erga migrantes caritas Christi”, attraverso
“la promozione di campagne internazionali per contrastare pubblicamente la discriminazione,
la xenofobia e il razzismo; la promozione di incontri interculturali e di progetti
per neutralizzare le paure razziali e culturali, come il sospetto e la sfiducia;
il sostegno ai migranti in modo tale che diventino sostenitori della loro identità
culturale e dei loro diritti, manifestando segnali concreti di rispetto delle leggi,
della cultura e della tradizione dei Paesi che li accolgono”. Ad approfondire in particolare
il tema “Diritti umani e dignità del migrante” sarà giovedì prossimo padre Gabriele
Bentoglio, sottosegretario del Pontificio Consiglio della pastorale per i migranti
e gli itineranti. La tutela delle persone che emigrano - sottolinea nella sua relazione,
anch'essa anticipata alla stampa – “è un fattore essenziale di stabilità internazionale”,
tenendo presente che nell’incontro tra identità diverse è possibile trovare l’integrazione
coerente, che non significa assimilazione, più o meno forzata e destinata al fallimento
nel medio termine. Padre Bentoglio auspica da parte della Chiesa “un’azione pastorale
che voglia contribuire alle decisioni e alla politiche nell’ambito della mobilità
umana in nome di una coerente sussidiarietà”.