2010-11-15 14:31:14

Australia: soddisfazione dei vescovi per la sentenza contro la detenzione dei richiedenti asilo


I vescovi australiani plaudono la sentenza con cui, l’11 novembre, l’Alta Corte d'Australia ha accolto il ricorso contro la normativa della cosiddetta “Pacific Solution” che regola la valutazione delle domande degli immigrati clandestini prevedendo la detenzione dei richiedenti asilo in isole australiane, ma fuori dalla “zona di immigrazione”. Il ricorso era stato presentato da due cittadini srilankesi detenuti nella remota Christmas Island, le cui domande di asilo erano state respinte dalle autorità. Trovandosi fuori della “migration zone” e non potendo quindi accedere al sistema giurisdizionale australiano, non avevano potuto presentare appello contro la decisione. La suprema Corte australiana, venendo incontro anche alle obiezioni della Chiesa e delle organizzazioni per i diritti umani, ha invece giudicato illegale questa disparità di trattamento fra i richiedenti asilo che arrivano via mare e vengono intercettati prima di raggiungere la 'zona di migrazione' e quelli che giungono direttamente sul continente in aereo. Commentando il verdetto, il responsabile per i migranti e i rifugiati della Conferenza episcopale australiana, mons Joseph Grech, ha invitato il governo a trarne le conseguenze, prendendo al più presto le misure necessarie “per garantire ai richiedenti asilo attualmente detenuti la tutela legale prevista dalla legge sull’immigrazione”. Per il vescovo, riferisce dall’agenzia Cns, la decisione conferma l’urgenza di rivedere le attuali procedure d’ingresso degli immigrati: “Mere considerazioni di convenienza politica non giustificano la detenzione di queste persone in luoghi così lontani”, ha detto il presule. In Australia dal 2001 sono arrivati più di 14.mila boat people, la metà dei quali ha ottenuto asilo. Secondo le ultime statistiche delle Nazioni Unite il numero dei richiedenti asilo in Australia nel 2009 avrebbe subito un balzo del 30%. (L.Z.)







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