Il cardinale Bertone ai membri delle confraternite d’Italia: “La Chiesa ha bisogno
di voi”
Un’esortazione a rimanere uniti nella carità di Cristo, “segno distintivo della carità
cristiana”: così il cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, si è rivolto
ai rappresentanti delle confraternite che hanno partecipato questa mattina in San
Pietro alla Messa per il 10.mo anniversario della nascita della Confederazione delle
Confraternite d’Italia, in occasione del 19.mo cammino di fraternità che si svolge
proprio a Roma. Il servizio di Roberta Barbi:
“La Chiesa
in Italia ha bisogno anche di voi, per far giungere l’annuncio del Vangelo della carità
a tutti”. Il cardinale Bertone ha ricordato le parole che Benedetto XVI rivolse tre
anni fa ai rappresentanti delle Confraternite italiane riuniti anche allora in piazza
San Pietro. È un’esortazione rivolta ai laici come ai sacerdoti, che la Chiesa incoraggia
nel quotidiano compito di annunciare Cristo, pur nella consapevolezza delle difficoltà
che caratterizzano i tempi moderni.
“L’impegno di vivere il Vangelo
oggi è un impegno faticoso e difficile, perché la lotta fra il bene e il male, prima
di tutto dentro di noi ed è forte, in un mondo che sembra aver smarrito il senso di
Dio e della sua Legge. È per questo occorre alimentare continuamente la nostra fede
con la Parola di Dio e i Sacramenti, mettendo al centro della nostra vita e della
vita delle nostre famiglie l’Eucaristia”.
Anche l’esperienza di laici e
religiosi all’interno delle Confraternite va dunque rinnovata mediante il cammino
spirituale, mediante l’accostamento a Gesù Eucaristia e alla Parola di Dio che è “eterna
e fedele”. Lo ricorda oggi il Vangelo di Luca, in cui Gesù invita i discepoli a rendersi
conto che tutto, anche il Tempio di Gerusalemme con le sue bellezze, passa, a differenza
della Parola di Dio: “una Parola che si è fatta carne, ‘sposando’ la nostra fragilità
per rivelare ciò che non passa: l’Amore di Dio”.
“Il nostro Dio è un Dio
d’amore, che vuole la salvezza di tutti gli uomini. Egli, però, non vuole salvare
il mondo senza la nostra collaborazione, senza il nostro contributo positivo, e perciò
stringe un’alleanza, un patto di fedeltà con il suo popolo. A chi rimane legato a
Lui e cammina nella retta via, Dio promette il sorgere del sole della giustizia e
della Verità”.
L’amore di Dio verso gli uomini è esempio di quell’amore
di cui gli uomini devono fare dono, nella loro missione, soprattutto agli ammalati,
agli anziani e ai più indifesi, come ha evidenziato il Pontefice nell’enciclica Deus
Caritas est, una guida per tutti i fedeli e quindi per i membri delle Confraternite,
affinché l’amore gratuito e disinteressato trovi continuo spazio nella vita di ognuno.
Già Papa Giovanni Paolo II, nell’esortazione post-sinodale Christifideles laici del
1988, aveva individuato “cinque criteri di ecclesialità” utili per riscoprire la propria
identità di laici impegnati all’interno della Chiesa: “Il primato della vocazione
di ogni cristiano alla Santità in ogni condizione; la confessione di tutta la fede
cattolica; la comunione con il vescovo e con tutte le altre realtà ecclesiali; la
conformità e la partecipazione al fine apostolico della Chiesa e l’impegno a essere
‘sale’ e ‘lievito’ nella realtà umana”.