Pakistan: imminente il rimpatrio degli sfollati nel sud Waziristan
L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) si sta preparando
per prestare assistenza al rimpatrio volontario degli sfollati in 13 villaggi del
Sud Waziristan che avrà inizio il prossimo mese. Questo anche a seguito di un sondaggio
condotto tra gli sfollati da quale è emerso che circa l’85% di loro vorrebbero rientrare
nelle proprie case. L’Unhcr e le Ong partner hanno svolto il sondaggio su 2mila famiglie
sfollate attualmente residenti nei distretti di Dera Ismail Khan e Tank, nella provincia
del Khyber Pakhtunkwa, dove erano fuggite dopo un’offensiva dell’esercito pakistano
contro i miliziani nell’ottobre del 2009. Si tratta di un quarto della popolazione
totale di sfollati del Waziristan meridionale, che attualmente è stimata intorno alle
8mila famiglie o 56mila persone. Tra gli intervistati che hanno detto di voler tornare
a casa, il 44% ha affermato di voler fare ritorno subito mentre il 26% si è dato sei
mesi di tempo. Le ragioni che spingono gli sfollati a voler rientrare subito sono
le migliori condizioni di sicurezza, la necessità di riprendere a coltivare i campi
e di mandare i figli a scuola. Il 10% di loro ha affermato che, da quando erano fuggiti,
un membro della famiglia aveva già fatto ritorno a casa.Le principali motivazioni
date da coloro che ancora non si sentono pronti a tornare sono la paura per la mancanza
di sicurezza, le abitazioni danneggiate, l’insufficienza di mezzi di sostentamento,
di elettricità, di cibo e di strutture per l’istruzione. L’Unhcr sta assistendo i
rimpatriati fornendo loro mezzi di trasporto, tende, ripari e beni di prima necessità
per la casa. Sta distribuendo materiali edili per aiutare la ricostruzione delle case
danneggiate. Nel Pakistan nord-occidentale, circa 700mila persone originarie delle
aree tribali sono ancora sfollate dopo essere fuggite a causa di varie ondate di scontri
dall’agosto 2008. Gli sfollati più recenti sono quelli provenienti dall’agenzia di
Orakzai, fuggiti nel gennaio di quest’anno. La maggior parte degli sfollati vive presso
le comunità di Kohat, Hangu e Peshawar in affitto o ospitati da parenti. In 97mila
circa vivono nel campo di Jalozai, nel distretto di Nowshera, e tra loro ce ne sono
migliaia originari dell’agenzia di Bajaur che stanno per affrontare il loro terzo
inverno nel campo. (R.P.)